Dopo il Mes, arriva la seconda “battaglia” del leader della Lega Matteo Salvini contro l’Unione Europea questa volta su un tema tutt’altro che “lontano” dalla comprensione dei cittadini medi, ovvero il cibo. Si chiama “Nutri-score” e potrebbe essere il “nuovo” scontro politico tra Italia e Ue nei prossimi mesi, quantomeno per come la vede l’ex Ministro degli Interni intervenuto ieri a Porta a Porta: il Nutri-score è una sorta di “semaforo” degli alimenti che assegna 5 diversi “bollini” (rosso, arancione, giallo, verdino, verde) per la classificazione dei cibi, sviluppato da un pool di ricercatori francesi che presto – secondo dati Coldiretti e la stessa Lega – potrebbero essere adottato dall’Unione Europea. Secondo Salvini dopo il Mes sarà il Nutri-score la nuova “battaglia” che l’Europa potrebbe lanciare contro non più i risparmi italiani ma le eccellenze come la nostra dieta mediterranea, a vantaggio di alimenti e cibi decisamente più “nordici”. Ora, il tentativo del leader leghista è quello di allarmare l’elettorato italiano su determinate politiche comunitarie che potrebbero essere a danno del nostro Paese: resta da capire però come e perché dovrebbe agire tale “meccanismo unico” e se è solo una “boutade” di Salvini o vi sia un fondamento di realtà.
NUTRI-SCORE: IL NUOVO “MES” SUL CIBO OSTEGGIATO DA SALVINI
Vi rispondiamo subito, è la seconda, visto che c’è anche uno studio della Coldiretti che dimostra la potenziale pericolosità di un “semaforo” sugli alimenti nel futuro prossimo delle politiche comunitarie. La decisione di adottare Nutri-score da parte di Nestlé, ad esempio, ha scatenato le prime polemiche in Italia negli scorsi mesi: Coldiretti e Codacons l’hanno già bollato come «ingannevole e sbagliata» tale etichetta. Non sarebbe la prima volta che l’Unione Europea interviene sul carrello della spesa: a volte per motivi decisamente positivi e di buoni intenti, come la salvaguardia della originalità di certi cibi, a volte invece con intenti più “limitativi” e di aggiunte burocratiche che ingolfano gli scambi commerciali e l’export dei singoli Paesi. Ad oggi, il Nutri-score compare già sui prodotti alimentari di alcuni paesi e per un numero limitato di marchi ma nel futuro prossimo potrebbe estendersi: il sistema, spiega l’Adnkronos, si divide in due scale correlate per classificare la qualità dei prodotti. Nella prima, cromatica, vi sono per l’appunto cinque gradazioni dal rosso al verde, e la seconda è alfabetica con indicazioni dalla A alle E; «I prodotti vengono suddivisi in cinque categorie e il punteggio è determinato in base ai nutrienti che contengono. Fibre, proteine, frutta e verdura rientrano tra gli ingredienti ‘buoni’ e possono determinare un punteggio positivo. Altri ingredienti come grassi saturi, zucchero e sodio potrebbero invece influire negativamente se utilizzati a livelli elevati», spiega ancora l’Adn. Come ha riportato Salvini a Porta a Porta, il Nutri-score sarebbe un autentico rischio per il Made in Italy: da qui lo studio Coldiretti citato dall’ex Ministro, che certifica come speck, olio di oliva, gorgonzola, prosciutto crudo, San Daniele, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano avrebbero il bollino rosso, mentre il semaforo verde lo avrebbero la Coca Cola Zero e la Red Bull. Il commento di Salvini, è anche facile e prevedibile, «permettetemi di dire che se l’Ue ci deve dire che il prosciutto e il formaggio fanno male e la Coca e la Red Bull no, è una boiata pazzesca».
Questo supera ogni confine di IDIOZIA: semafori rossi per metterci in guardia dai prodotti della dieta mediterranea, semafori verdi per bibite come la Coca Zero! Si può dire che il NUTRISCORE è una boiata pazzesca??? Fate girare perché non ne sta parlando nessuno. pic.twitter.com/wYF321YBBD
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) December 4, 2019