Il prossimo biennio si prospetta un momento di svolta per le normative che riguardano il settore alimentare. Entro la fine dell’anno sarà approvata una legge quadro europea destinata a definire in termini regolatori la sostenibilità dei prodotti. In altre parole, dovrà chiarire cosa è, come si misura, quali sono i criteri e i requisiti minimi di commercializzazione.
La norma, annunciata dal capo dell’unità vino della Dg Agri della Commissione Europea, Mauro Poinelli in occasione del Simei di Unione italiana vini, potrebbe rappresentare un punto di partenza fondamentale in direzione di uno standard unico europeo in questa materia: “Fino ad ora – ha detto il funzionario Ue – le etichette hanno riportato i criteri igienico-sanitari relativi ai prodotti, mentre grazie a questa nuova legge dovranno iniziare a includere anche le informazioni di natura ambientale”.
Il portato della legge promette però di essere anche più ampio. Sempre in un’ottica di armonizzazione legislativa per il comparto, infatti, “la Commissione europea intende regolamentare le diciture relative alla sostenibilità in etichetta” ha aggiunto Poinelli, precisando che “ci sarà a breve una proposta per eliminare le menzioni generiche”.
Il provvedimento si inserisce peraltro in una più ampia strategia adottata dall’Ue a complessivo sostegno del radicamento delle politiche green. Poinelli ha infatti ricordato anche l’impegno a portare tutto il sistema economico-sociale a emissioni zero entro il 2050, a ridurre del 50% il rischio nell’utilizzo dei prodotti fitosanitari entro il 2030, con la proposta di un nuovo regolamento che incentivi l’innovazione, oltre all’obiettivo di ridurre l’eccesso di nutrienti che defluiscono nelle acque di falda e di promuovere le superfici coltivate ad agricoltura biologica. Tutte misure, ha precisato il funzionario, che si inseriscono nel quadro generale degli interventi della nuova Pac, destinati a essere operativi a partire dal prossimo anno con parti di bilancio dedicate esclusivamente ad ambiente e clima.
Quello della sostenibilità non è però l’unico fronte destinato a vivere novità in termini normativi. Nel 2024 tornerà infatti sotto la lente anche la spinosa questione del Nutriscore, il sistema a semaforo che dovrebbe regolamentare l’etichetta nutrizionale fronte-pacco dei prodotti alimentari, con l’obiettivo di aiutare i consumatori ad adottare corrette abitudini alimentari. La norma, in realtà, avrebbe dovuto essere preparata entro la fine di quest’anno, ma nelle ultime settimane è stata resa nota la decisione di Bruxelles di farne slittare l’iter al prossimo anno.
Una buona notizia per l’Italia, da sempre contraria al Nutriscore, che non solo guadagna tempo, ma vede aumentare le speranze di proporre un metodo alternativo. “Il Nutriscore è uno dei sistemi di etichettatura nutrizionale fronte-pacco, questo non vuol dire che il nostro sistema sarà basato sul Nutriscore”, ha detto al Sole 24 Ore Roser Domenech Amado, direttrice ad interim “one health” della Direzione generale salute e consumatori della Commissione europea, intervenendo alla tavola rotonda sull’etichettatura nutrizionale per gli alimenti organizzata dalla Rappresentanza Permanente dell’Italia presso l’Ue all’Europarlamento.
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