Nonostante la vicenda fosse nota da anni, fa comunque scalpore la durissima condanna nei confronti di Carlos Arthur Nuzman, ex presidente del comitato olimpico brasiliano, che dovrà passare ben 30 anni della sua vita in carcere, accusato di corruzione. Nel dettaglio, come riferito dai colleghi di Euronews, lo stesso Carlos Arthur Nuzman avrebbe pagato delle tangenti affinchè Rio de Janeiro fosse scelta come sede delle olimpiadi e delle paralimpiadi che si sono tenute proprio in Brasile nel 2016.
Il tribunale penale di Rio lo ha ritenuto colpevole dei gravi reati di corruzione, organizzazione criminale, riciclaggio ed evasione valutaria, di conseguenza è scattata la sentenza. Nuzman era già in manette da 4 anni, precisamente dall’ottobre del 2017, quando di fatto era scoppiato lo scandalo che aveva travolto proprio l’ex presidente del comitato olimpico brasiliano. Durante le indagini era emerso che Nuzman aveva indirizzato una somma pari a ben due milioni di dollari nei confronti di un ex membro del Cio, che avrebbe poi portato a sua volta un certo numero di voti proprio nei confronti della candidatura di Rio de Janeiro.
CARLOS ARTHUR NUZAMN CONDANNATO A 30 ANNI: PAGÒ UNA TANGENTE DA DUE MILIONI DI DOLLARI
Così facendo la metropoli brasiliana avrebbe superato le altre serie candidate per ospitare i giochi olimpici di cinque anni fa, leggasi Chicago, Madrid e Tokyo, divenendo inoltre la prima sede sudamericana ad ospitare le Olimpiadi. In totale Nuzman dovrà scontare 30 anni, 11 mesi e 8 giorni (praticamente 31 anni) e insieme a lui sono stati condannati anche l’ex amministratore delegato dei Giochi olimpici del 2016, Leonardo Gryner e l’ex governatore di Rio de Janeiro, Sergio Cabral (10 anni e otto mesi), quest’ultimo già in carcere per altre accuse.
Il giudice Marcelo Bretas nella sentenza ha scritto: “Ha dedicato la sua carriera pubblica a rendere Rio la città sede delle Olimpiadi. Tuttavia, nonostante tale responsabilità sociale, ha scelto di agire contro la moralità e la proprietà pubblica”, aggiungendo che l’ex presidente del Cob tra luglio 2014 e settembre 2017 aveva “nascosto e occultato l’origine e la proprietà di 16 chili d’oro”. Nuzman ha 79 anni e quattro anni fa, il giorno dopo il suo arresto, si era dimesso dal Cob.