Si dice contrario alla legalizzazione delle droghe leggere il giornalista di Rete 4, Gianluigi Nuzzi, conduttore di Quarto Grado. Attraverso un video pubblicato sulla propria pagina Instagram ha esternato il suo punto di vista, rivolgendosi così alla telecamera del suo smartphone: “Referendum legalizzazione droghe leggere, io sono contrario. Sono profondamente contrario perchè penso che questo aiuterebbe la criminalità organizzata al contrario di quanti sostengono che con la legalizzazione di droghe leggere entrerebbero 7 miliardi di euro nelle casse dello stato, si creerebbero 35mila nuovi posti di lavoro e soprattutto la criminalità perderebbero il 45% di introiti che arrivano dalla vendita illegale di droghe leggere”.
Quindi Nuzzi spiega il perchè del suo voto contrario: “Perchè metterebbe in commercio una droga leggera con un principio attivo, di sballo, abbastanza ridotto per chi la consuma favorirebbe la criminalità organizzata non aspetta altro che vedere la legalizzazione droghe leggere abbastanza ‘ridotte’ per poi mettere sul mercato clandestino droghe leggere con principi attivi più forti”. Ecco ciò che potrebbe quindi accadere in questo scenario secondo Nuzzi: “Si andrà al tabaccaio o in farmacia, si proverà la droga leggera, si sballeranno un pochino e poi arriverà quello che dirà, ‘ma sei uno sfigato che provi quella? Vieni che io conosco un tizio che ha quella più potente che ci fa sballare di più’”.
NUZZI: “DROGHE LEGGERE? RISCHIA DI INNESTARSI UN PRINCIPIO PERVERSO”
“Si innesta così un principio perverso – ha continuato Nuzzi – dove la legalizzazione favorisce il passaggio all’utilizzo della droga un po’ più pesante, sempre una droga cannabis ma con principi attivi più forti che lo stato non potrebbe permettersi”.
Il conduttore di Quarto Grado quindi conclude: “Insomma una grande autostrada e c’è tanta ipocrisia anche perchè oggi la discussione si divide fra chi teme la diffusione di questa droga, che mi sembra un po’ ridondante, e chi invece ne sottovaluta gli effetti grazie appunto ad una grande mano che si darebbe alla criminalità organizzata. Io voterei no”.