Nulla di nuovo sul fronte occidentale…. Almeno cosi verrebbe da dire osservando lo svolgersi della vita quotidiana negli Stati Uniti dalla torre di guardia di un posto qualsiasi di questo paese.
L’America sembra essersi dimenticata in un niente tutte le sue tensioni, le sue rabbie, i suoi rancori, le sue lacerazioni. Verrebbe quasi da chiedersi se fossero vere o no. E’ una domanda ingiusta, ma a guardarsi intorno non può non venire in mente. Se non dimenticato, accantonato. Sicuramente nulla ha più quel senso di drammatica urgenza che sembrava avere appena poco tempo fa. Se pensiamo che è passato poco più di un mese dall’assalto al Capitol…
E’ cambiato forse qualcosa? E’ bastata la certificazione del voto elettorale e l’arrivo di Biden alla Casa Bianca a rimettere tutto a posto? O forse abbiamo dato una ramazzata al pavimento e cacciato lo sporco sotto il tappeto del nuovo regime? Certo, abbiamo cambiato Presidente, ma il nuovo padrone di casa non ha neanche ancora finito di mettere insieme la sua squadra di governo. Due botte a favore delle tematiche transgender (“dovute e attese”, nella logica degli equilibri interni di partito), non danno un volto alla nuova Amministrazione, non cambiano il clima politico e sociale del paese.
E’ brutto dirlo, ma lo dico: oggi metà del paese non ha più ragione di abbaiare perché il nemico non è più al timone, e l’altra metà nel perdere il suo profeta ha perso tutta la sua voce. Ancora una volta l’America si affida all’individuo ed alla sua energia di vita. Basta?
Possiamo sottilizzare ed analizzare all’infinito, rileggere la storia americana dai Pilgrim Fathers ad Alexander Hamilton alla comparsa di Trump, provare a guardare controluce la condizione della democrazia Americana di oggi con quella che si era trovato davanti Alexis de Tocqueville, ma il fatto è che le cose girano – o non girano – come un mese fa, ma nessuno schiuma più rabbia, nessuno scende più per le strade.
Forse l’unico a farlo è Donald Trump che si ritrova dietro ogni angolo investigatori alla caccia di qualche frode fiscale perpetrata nel corso dei suoi traffici. Anche la scomparsa di un personaggio estremamente noto e controverso come Rush Limbaugh – giornalista, conduttore radiofonico ed altro, eroe patriota per alcuni, terrorista ideologico e razzista per altri – è scivolata via senza suscitare grandi reazioni.
Così il raggiungimento dell’amara pietra miliare di cinquecentomila vite strappate dal Covid a questa terra. Cinquecentomila… Se pensate che la Civil War, la terribile guerra di secessione ne portò via seicentomila… Come ha detto Anthony Fauci, siamo uno dei paesi più massacrati perché siamo uno dei paesi più testardi nel negare l’evidenza della realtà. L’America amante della realtà, ma a volte presuntuosa nei suoi confronti.
In questo panorama alcune migliaia di americani hanno vissuto lo scorso weekend una esperienza totalmente diversa. Il New York Encounter ha rilanciato il bisogno insopprimibile ed il gusto di ricominciare a reimmaginare e costruire partendo proprio dall’abbraccio della realtà, dall’abbraccio dell’altro. Un abbraccio che va ben oltre ogni maschera o social distancing.
Punti di vita nuova, ecco cosa c’è da osservare sul fronte occidentale.