EiTowers cancella il suo progetto di Opa su RaiWay. Clessidra cancella la sua offerta per le radio di Rcs. Vincent Bolloré – il grande amico francese di Silvio Berlusconi – esce vincitore dall’assemblea Vivendi e ne approfitta subito per auto-dichiararsi “azionista strategico” di Telecom Italia. Ma Gina Nieri – una delle due o tre persone che davvero guidano Mediaset – deve gettare affannosamente acqua sul fuoco: è “prematuro” quell’accordo sulla fornitura di contenuti tv a Telecom che la Borsa dà ormai per cosa fatta. A parlare di “discussioni avanzate” con il Biscione era stato però il Ceo di Telecom in persona, Marco Patuano all’indomani dell’annuncio di una partnership con Sky (naturalmente “non esclusiva”).
Cronaca, solo cronaca: vecchia di cento ore al massimo. La stessa che – ormai – non considera più un affare di Stato la short list per la designazione del prossimo direttore del Corriere, attesa entro la settimana o poco più in là. La stessa cronaca che ha già dimenticato “la riforma delle riforme” del governo Renzi: quella della Rai, un ddl vecchio di un paio di settimane, puntualmente reinghiottito. Così come è tornato allo stato “carsico” il dossier di cessione della Rizzoli libri a Mondadori. Tutto bloccato fra una querela di Giovanni Bazoli a Diego Della Valle nel “club” del Corriere e un puntuale contro-comunicato.
Rai e Rcs: editori old, convinti che dare la notizia di un’indagine antitrust della Ue contro Google – o una transazione una tantum con il fisco italiano – basti per raddrizzare i conti e tornare competitivi. Mediaset e Telecom: editori post-old obbligati da Sky e Vivendi a non perder più tempo. Vedremo chi – in Italia – arriverà ultimo.