I 99 Posse, nati nel 1991, festeggiano 30 anni. Il leader ‘O Zulù, al secolo Luca Persico, sul Corriere della Sera ricorda il periodo in cui è nato il gruppo napoletano: “La nostra rivoluzione è accaduta tra l’89 e il 95, con gli sconquassi che ha comportato la caduta del muro. Per noi è stata occupare le università, creare collettivi, occupare spazi abbandonati per trasformarli in luoghi di produzione culturale”. Per i 30 anni di carriera i 99 Posse sono pronti a tornare sul palco e non solo: “Festeggeremo con atti continui di vitalità. Arriveranno altri singoli e porteremo la nostra storia a teatro. Ci immaginiamo anche dei concerti. Il passato lo teniamo presente, ma non ci consideriamo un gruppo del passato”. Ad aprile è uscito il loro nuovo singolo “Comanda la gang“, a 5 anni dall’album “Il tempo. Le parole. Il suono“. Nel brano il gruppo ritrae in modo spietato un’abbuffata di politici nel bel mezzo del Covid.
99 Posse: 30 anni di carriera
Come ha ricordo Luca Persico, il gruppo napoletano ha sempre predicato l’urgenza di cambiare modello di sviluppo e sempre praticato il non voto. Nel video del nuovo singolo i protagonisti sono “i mondi più colpiti dalla pandemia: i ragazzi, con un danno enorme dell’apprendimento, e la cultura in generale”, ha detto al Corriere della Sera. Tra i bambini ci sono anche i figli dei componenti del gruppo: “Raul si diverte a cantare e incomincia a scrivere, anche se ha 8 anni ed è ancora in una fase di gioco. Mi ha fatto sentire alcune cose che per pregiudizio non avrei mai ascoltato, come Sfera Ebbasta o Capo Plaza. Mi aiuta a smussare la mia rigida ideologia”, ha detto il leader del gruppo parlando del figlio. Lo scorso novembre, ‘O Zulù ha compiuto 50 anni e negli ultimi anni ha perso 40 chili. In passato ha avuto problemi con le dipendenze, che non ha mai nascosto: “È una cosa passata, tanto che ho smesso di contare gli anni. Mia moglie Stefania è stata il motore. Io non ci ero cascato: avevo scelto l’autodistruzione e l’avevo scelta anche con una certa lucidità. Lei mi ha dato il bisogno di scegliere l’opposto”.