L’INTERVENTO DI BARACK OBAMA SULLA GUERRA TRA ISRAELE E HAMAS: “SIAMO TUTTI COMPLICI”
Secondo l’ex Presidente Usa Barack Obama ogni attore internazionale è in qualche modo «complice» nella guerra in Medio Oriente: durante un panel ospitato all’interno del podcast “Pod Save America” – di cui la stessa Fondazione Barack Obama ha pubblicato un breve video estratto – il leader dei Democratici Usa ha sottolineato in più passaggi quanto dietro alla crisi in Medio Oriente vi siano le responsabilità e le colpe di tutti, a cominciare da Hamas e dalla stessa Israele, ma non per questo significa allora che resti tutto “indistinto”.
«Nessuno è innocente nella guerra in Medio Oriente. Siamo tutti complici. Anche io ho provato a risolvere la situazione e ne porto ancora le cicatrici»: detto ancora in maniera più netta qualche istante dopo, secondo Obama occorre che tutti ammettano «che nessuno ha le man pulite. Tutti noi siamo complici, in una certa misura». L’ex inquilino della Casa Bianca spiega di come sia necessario provare a tenere assieme due posizioni che ad oggi sembrano comunque contraddittorie: «Quello che ha fatto Hamas è stato orribile e non c’è alcuna giustificazione per questo, e ciò che è anche vero è che l’occupazione, e ciò che sta accadendo ai palestinesi, è insopportabile». Ma non solo, Obama incalza con l’ulteriore “provocazione”: «Da una parte muoiono civili a Gaza che non c’entrano nulla con Hamas, dall’altra c’è lo sterminio degli ebrei nel corso dei secoli. E si potebbe andare avanti per ore».
OBAMA: “SERVE MEDIARE PER LA PACE”. MA GLI EBREI AMERICANI NON CI STANNO…
L’unico modo ad oggi di trovare una soluzione al conflitto sempre più potente in Medio Oriente, è riuscire a comprendere a fondo la vasta complessità che alberga in tutte le parti coinvolte: «Da una parte gli attacchi di Hamas sono orribili e ingiustificabili, dall’altra l’occupazione di Israele è intollerabile. Da una parte muoiono civili a Gaza che non c’entrano nulla con Hamas, dall’altra c’è lo sterminio degli ebrei nel corso dei secoli. E si potrebbe andare avanti per ore». Serve «abbracciare la complessità», sottolinea ancora l’ex Presidente Obama nel corso dell’intervista. Una posizione, quella del leader dem, che si potrebbe “riassumere” in un invito continuo alla mediazione di pace per superare gli errori e le responsabilità che dal 1948 il mondo si porta avanti incessantemente.
Particolare il passaggio in cui Obama si scaglia sull’attivismo da “nero o bianco” che i social contribuiscono a diffondere tanto nella guerra in Ucraina quanto nel conflitto in Medio Oriente: «è ora di finirla con l’attivismo da TikTok, non racconta la verità, racconta una verità». La questione della guerra tra Israele e Hamas viene tanto semplificata quanto radicalizzata tra gli schieramenti in campo: «non si può dire la verità. Puoi far finta di dire la verità, puoi raccontarne solo una parte e puoi anche tentare di mantenere la tua innocenza morale, ma questo non risolverà il problema». E in questo momento, conclude Obama, raccontare la verità tutta è ammettere che «nessuno ha le mani pulite. In un modo o nell’altro, siamo tutti complici di questa situazione».
Non tutti restano però della stessa idea di Obama negli Stati Uniti, specie nella comunità ebraica espressa ad esempio dalla Republican Jewish Coalition: in merito all’intervista di Obama, scrivono in un duro comunicato, «In un momento in cui la moralità, il diritto internazionale e il benessere del nostro principale alleato in Medio Oriente ci impongono di stare dalla parte di Israele, punto e basta, Barack Obama dice che è complicato. Non lo è». Tanto Biden quanto Obama, conclude l’Rjc, sono invece «complici nelle morti e nelle sofferenze dell’ultimo mese, a causa delle loro politiche che hanno fatto confluire miliardi di dollari nelle casse dell’Iran».
President @BarackObama addresses the ongoing conflict in Israel and Gaza at the #DemocracyForum. pic.twitter.com/1Ggk0PZ6xB
— The Obama Foundation (@ObamaFoundation) November 4, 2023