Le nuove generazioni di oggi sono nate in un mondo in cui schermi di pc e smartphone la fanno da padroni. E se anche nelle scuole negli ultimi anni si è assistito ad una corsa alla digitalizzazione, ora sembra invece registrarsi un’inversione di tendenza. È quanto sta accadendo negli Stati Uniti, a partire dalla California. Come apprendiamo infatti dal Reuters a partire da quest’anno i bambini delle scuole elementari sono tenuti a imparare il corsivo, dopo che l’abilità era passata di moda nell’era dei computer.



Si chiama Assembly Bill 446 la legge che statuisce il ritorno al corsivo nelle scuole californiane, sponsorizzato dall’ex insegnante di scuola elementare Sharon Quirk-Silva e convertito in legge in ottobre. Il provvedimento richiede l’insegnamento della scrittura a mano per i 2,6 milioni di californiani che frequentano le classi dalla prima alla sesta, all’incirca dai 6 ai 12 anni, e lezioni di corsivo per i livelli scolastici “appropriati”, generalmente considerati dalla terza elementare in su.



PERCHÈ TORNARE AD USARE IL CORSIVO

L’introduzione di una legge che impone il ritorno al corsivo si è fondata su dati preoccupanti dei bambini del giorno d’oggi, secondo cui 1 su 5 non saprebbe scrivere in corsivo. Nel corso degli ultimi 10/15 anni la scrittura a mano è stata sempre più messa da parte a favore di tablet e pc, giudicati più rapidi ed efficaci. Nel 2010 sono stati pubblicati gli standard educativi nazionali Common Core per aiutare a preparare gli studenti per l’università. E anche in quel caso il corsivo è stato tralasciato.

Di recente invece gli esperti hanno affermato che l’apprendimento del corsivo migliora lo sviluppo cognitivo, la comprensione della lettura e le capacità motorie, tra gli altri vantaggi. In particolare Leslie Zoroya, direttore del progetto per la lettura delle arti linguistiche presso l’Ufficio dell’Istruzione della Contea di Los Angeles, ha affermato che la ricerca ha dimostrato che l’apprendimento del corsivo promuove diverse abilità che si collegano tra loro e migliorano lo sviluppo dell’infanzia. Insomma, il corsivo sta tornando in auge. La California, nello specifico, è diventata il 22° stato a richiedere la scrittura corsiva e il 14° a promulgare una legge sull’istruzione corsiva dal 2014, secondo Lauren Gendill della National Conference of State Legislatures. Cinque stati hanno introdotto le leggi in corsivo finora nel 2024.



DIBATTITO APERTO ANCHE IN ITALIA SUL CORSIVO

La notizia del ritorno al corsivo negli Stati Uniti ha fatto il giro del mondo arrivando anche in Italia, tanto che a dicembre Il Mattino ne aveva dedicato un articolo. Anche nel nostro Paese si è quindi aperto un dibattito al riguardo, confermando l’importanza della scrittura a mano. Molte insegnanti oggi non chiedono più ai bambini di compilare pagine intere con la singola lettera dell’alfabeto, come si faceva una volta, per imparare a scriverla correttamente. Un esercizio che, una volta, occupava le prime settimane della prima elementare e che, di fatto, oggi è sparito. O almeno non gli viene più dato tutto quello spazio.

Anche per gli esperti di casa nostra imparare a scrivere con una bella calligrafia porta diversi vantaggi: “Saper tenere in mano una matita con una punta ben curata o una penna – aveva spiegato Pietro Lucisano, presidente della Sird, la Società italiana di ricerca didattica, e professore di pedagogia sperimentale dell’università La Sapienza di Roma – significa essere capaci di portare avanti un esercizio di alta concentrazione. È fondamentale perché impariamo anche dai nostri movimenti: alcune attività, che comportano l’acquisizione di uno stile, hanno un impatto diretto sul cervello. Il corsivo obbliga ad usare il cervello. Così come saper dipingere usando con consapevolezza il pennello. Scrivere in corsivo rappresenta una seria complessità per un bambino di terza elementare ma gli insegna a maneggiare la penna con la giusta delicatezza. Se togliamo la gestualità togliamo anche il controllo e l’attenzione nei movimenti sottili e questo impatta sulla capacità di apprendere. È importante tornare ad insegnare a scrivere in corsivo, anche per educare i bambini al bello che, di fatto, è alla base del made in Italy che ci distingue nel mondo”.