Arrivano importanti novità sull’obbligo green pass lavoro. Come reso noto dai colleghi di Rai News, sono giunti due decreti monocratici d’urgenza del Tar del Lazio destinati ad accendere il dibattito: previsto lo stop alle sospensioni dei non vaccinati e al reintegro dello stipendio. Il primo decreto riguarda il ricorso presentato da un agente della Polizia penitenziaria, mentre il secondo riguarda il ricorso presentata da alcuni appartenenti alle Forze armate e alle Forze dell’ordine.



In caso di mancata esibizione della documentazione attestante l’adempimento dell’obbligo vaccinale, in altre parole il certificato verde, non è consentita la sospensione del pagamento dello stipendio. I ricorrenti, militari e forze dell’ordine no vax, si sono aggiudicati il primo round contro la sospensione dal lavoro e il prossimo “match” è previsto a marzo.



Tar Lazio: “Obbligo green pass lavoro illegittimo”

Per quanto riguarda il ricorso presentato dall’agente della Polizia penitenziaria, prospettando «profili di illegittimità costituzionale della normativa concernente l’obbligo, per determinate categorie di personale in regime d’impiego di diritto pubblico, di certificazione vaccinale ai fini dell’ammissione allo svolgimento della prestazione lavorativa», il Tar del Lazio ha evidenziato che «sussistono profili di pregiudizio grave e irreparabile, tali da non tollerare il differimento della misura cautelare sino all’esame collegiale». In merito al secondo ricorso, il Tar del Lazio ha disposto la sospensione delle Circolari impugnate almeno fino alla camera di consiglio in programma il prossimo 16 marzo 2022. Ricordiamo che le norme attuali prevedono, a partire dal 15 dicembre, l’obbligo vaccinale per il personale della Difesa, compresa la terza dose di farmaco.



Soddisfatto il sindacato dei militari: «Ricordiamo che avevamo inviato ai gruppi parlamentari della Camera una scheda tecnico normativa per richiedere una revisione della norma così penalizzante nei confronti del personale militare. La richiesta è rimasta inascoltata ed è stata solo ripresa dall’onorevole Deidda. La scheda elaborata in ambito Itamil, ha costituito la base di partenza per il ricorso presentato dallo studio legale Monte che ha ottenuto l’odierno primo accoglimento dal Tar del Lazio. Attendiamo fiduciosi la trattazione della tematica in sede collegiale da parte del Tar che è stata fissata per il 16 marzo. Lo studio legale notificherà il decreto del Tar del Lazio al ministero della Difesa e agli enti dei ricorrenti per dare tempestiva esecuzione allo stesso», riporta Il Tempo.