“RITORNO OBBLIGO MASCHERINE AL CHIUSO”, POI IL MINISTERO SMENTISCE: MISTERO SULLA BOZZA DELLA CIRCOLARE
Pochi giorni dopo la caduta dell’ultimo grande obbligo generalizzato nel Paese sul fronte Covid (le mascherine sui trasporti, ndr), ecco che un altro rischia di affacciarsi all’orizzonte: il ritorno dell’obbligo di mascherine anti-Covid al chiuso per mitigare la nuova ondata di contagi. O forse no. Si è “sciolto” questo pomeriggio l’alone di mistero attorno ad una presunta circolare del Ministero della Salute che avrebbe reintrodotto nelle prossime settimane l’obbligo di mascherine FFP2 su negozi, trasporti, scuole e luoghi di lavoro: dopo giorni di ipotesi circolate via media, è l’Adnkronos Salute nella serata di martedì a lanciare lo scoop di una bozza preparata dal Ministero per introdurre nuovi obblighi non appena i numeri dei contagi dovessero peggiorare ulteriormente. «Nel caso di un evidente peggioramento epidemiologico di Covid-19 con grave impatto clinico e/o sull’assistenza sanitaria e/o sul funzionamento dei servizi essenziali, l’uso delle mascherine in spazi pubblici chiusi potrà essere una prima opzione per limitare la trasmissione nella comunità», si leggeva nelle anticipazioni della bozza pubblicate dall’Adnkronos.
Allo stesso tempo, sempre con peggioramento della pandemia, «si potrà valutare l’adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni degli eventi che prevedono assembramenti». Tale circolare del Ministero della Salute era data in “fase di elaborazione” e sotto l’esame delle Regioni in attesa di indicazioni certe sull’arrivo della stagione invernale. La premessa del Cts presso il Ministero ribadiva che «L’ondata estiva di Covid-19, causata da Omicron BA.4 e BA.5, ha evidenziato che la pandemia non è ancora terminata»; non solo, per il comparto sanità guidato dal Ministro uscente Roberto Speranza «Diversi fattori contribuiscono a rendere incerte l’evoluzione epidemiologica e le ricadute sul sistema sanitario in termini di domanda di assistenza». Fattori come l’aumento di varianti virali sono in grado, chiosa il Ministero, «di aumentare la trasmissibilità o la gravità clinica dei casi, al grado di adesione alla campagna vaccinale (quarta dose) e all’osservanza delle misure igienico-sanitarie e comportamentali, fino alla co-circolazione di altri virus respiratori (influenzali, parainfluenzali, virus respiratorio sinciziale, ecc.)».
SPERANZA CHIUDE LA “VICENDA” SULLA CIRCOLARE MASCHERINE: “DECIDERÀ IL PROSSIMO GOVERNO”
La circolare ancora in bozza del Ministero della Salute lanciava infine un appello alla popolazione per evitare il ritorno di una forte pressione di casi Covid sugli ospedali Covid: «È particolarmente importante evitare la congestione delle strutture sanitarie limitando l’incidenza di malattia grave, proteggendo soprattutto le persone più fragili e influendo su fattori modificabili per cui i sistemi sanitari e la società devono continuare ad adattare la loro risposta all’andamento epidemico del Sars-Cov-2». Già nelle scorse ore era stato il Ministero della Salute stesso a smentire la diffusione “imminente” della circolare sull’obbligo delle mascherine nuovamente al chiuso: «Nessuna circolare in pubblicazione. Prosegue il monitoraggio del quadro epidemiologico e si continua a raccomandare la quarta dose per fragili e over 60».
È poi stato invece il Ministro della Salute Roberto Speranza a spiegare, proprio all’Adnkronos Salute, lo stato dell’arte sul “mistero” della circolare: «Sull’uso delle mascherine non c’è nessuna novità, le indicazioni vigenti contro il covid sono quelle note, previste dalle norme e dall’ultima ordinanza che io ho firmato pochi giorni fa. E che prevede la proroga dell’obbligo nelle strutture sanitarie e nelle Rsa. Non ci sono ulteriori determinazioni». Uscendo dal congresso dei medici di famiglia a Villasimius (Cagliari), il leader di Art.1 ha aggiunto «prosegue il nostro monitoraggio, che sarà permanente, lo consegneremo chiaramente al nuovo governo. E poi il nuovo esecutivo farà le valutazioni sulla base dell’andamento dei dati. Non ci sono altre indicazioni o altre prescrizioni». Speranza ha infine spiegato che si aspettava l’aumento della circolazione virale in autunno: «Alla luce di questo aumento faccio ancora appello a tutte le persone che rientrano nelle categorie vaccinabili, in particolare le persone che hanno più di sessant’anni, di prenotare un secondo richiamo».