Roberto Cauda, infettivologo del Policlinico “Gemelli” di Roma, è intervenuto in qualità di ospite a “Dentro i fatti”, trasmissione d’informazione di TgCom 24. L’esperto ha subito effettuato un bilancio legato all’attuale pandemia di Coronavirus: “Le infezioni respiratorie crescono nel periodo invernale, come avviene per l’influenza, per via dei maggiori contatti, anche in relazione alle festività. Chiaramente, sul Covid pesa la variante Omicron, che è ormai diffusa al 30% sul territorio nazionale. Inoltre, pesano i 6 milioni di italiani ancora non vaccinati. Il fatto è che il virus circola nella popolazione di età pediatrica ancora non vaccinata e tra i più giovani. La crescita dei casi non ha, per fortuna, un corrispettivo aumento di ricoveri in area medica e in terapia intensiva. A breve, tuttavia, Omicron diventerà la variante dominante”.
Potrebbe servire il lockdown per arginarla? Secondo il professor Cauda si tratterebbe di una misura estrema, che ha funzionato in assenza dei vaccini nel marzo 2020, ma che oggi, proprio grazie alle vaccinazioni, può essere evitata. L’obiettivo deve però essere “quello di convivere col virus, visto che siamo già alla terza dose e stiamo vaccinando anche i bambini. Le decisioni prese sono state assunte nel segno della gradualità e dell’innalzamento della soglia di sicurezza”.
ROBERTO CAUDA: “LA VACCINAZIONE OBBLIGATORIA È UNA SCELTA POLITICA, MA…”
Nel prosieguo del suo discorso di fronte alle telecamere di TgCom 24, il professor Roberto Cauda ha ricordato che “dobbiamo usare gli strumenti che abbiamo imparato a conoscere durante la pandemia per proteggerci ancora. In prospettiva, per fare sì che la nuova variante non crei ulteriori problemi, occorrerà adeguare i nostri comportamenti e, oltre a evitare gli assembramenti, anche l’utilizzo della mascherina sui mezzi pubblici e riunioni sarà importante, purché sia di tipo FFP2“.
Infine, una battuta sull’obbligo vaccinale: “La vaccinazione obbligatoria è una scelta politica, ma di fronte al 90% di vaccinati in Italia io credo che bisognerà incrementare il più possibile la dose di richiamo e mettere in sicurezza le fasce d’età più colpite. Ritengo che l’obbligo sia una misura estrema”.