Un cauto ottimismo: è quello che filtra da Palazzo Chigi sulle possibilità che la svolta di Mario Draghi sull’obbligo vaccinale vada in porto senza incontrare particolari resistenze nella maggioranza. I due partiti che hanno espresso fino ad oggi le maggiori perplessità – per usare un eufemismo – rispetto all’ipotesi di rendere obbligatorio il vaccino anti-Covid sono MoVimento 5 Stelle e Lega. Proprio da Giuseppe Conte, che fino a pochi giorni fa confermarva di restare “favorevole alla non obbligatorietà“, è arrivato però un segnale che in molti hanno interpretato come di apertura nei confronti del premier Draghi. Il presidente M5S, a margine di un evento elettorale a Roma con la sindaca Raggi, ha dapprima opposto un titubante “vediamo” all’ipotesi dell’obbligo vaccinale. Poi si è sbottonato un po’ di più chiarendo che, per far sì che la campagna vaccinale abbia successo bisogna “spingere per l’obbligatorietà in tutte quelle situazioni in cui ci sono assembramenti, in prospettiva anche nei luoghi di lavoro“.
OBBLIGO VACCINALE, CAUTO OTTIMISMO DA PALAZZO CHIGI
Parole quelle di Conte che, come riporta Il Corriere della Sera, convincono i ministri più rigoristi sul tema dlel’obbligo vaccinale del fatto che la battaglia del vaccino obbligatorio si potrà vincere. E la Lega? In questo caso ambienti vicini a Palazzo Chigi fanno notare come alla fine “a vincere sarà il pragmatismo“. Una formula edulcorata per pronosticare che Salvini, dopo aver fatto un po’ di “chiasso”, accetterà anche questa misura, come fatto sul Green pass, quando l’iniziale no categorico del leader della Lega si è poi trasformato in un sì in consiglio dei ministri. A questo proposito è sempre Il Corriere della Sera a riportare come Salvini avrebbe chiesto al capogruppo alla Camera del Carroccio, Molinari, di contattare il ministro per i Rapporto con il Parlamento, il pentastellato D’Incà, per chiedere a Draghi di evitare quanto meno di porre sul provvedimento la questione di fiducia, così da consentire alla Lega di presentare qualche emendamento bandiera salvo poi dire sì all’obbligo vaccinale.