L’obbligo vaccinale in Italia potrebbe essere preso realtà: l’ha confermato il virologo Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa, rispondendo a una domanda formulatagli dai colleghi di Sky Tg 24, a seguito del parere favorevole espresso dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ha definito la sua introduzione uno scenario plausibile già nel mese di ottobre. “È sicuramente un’opzione. Esiste già l’obbligo vaccinale in Italia per 11 vaccini. Ricordo che va deciso con una legge ordinaria del Parlamento, quindi c’è bisogno di un tempo parlamentare necessario”, ha asserito l’esperto.
Successivamente, ha precisato che il “sì” pronunciato dal presidente del Consiglio apre in maniera decisa a un’ipotesi di lavoro: “Servirebbe una legge il cui iter comporterebbe dei tempi non brevissimi, ma se anche l’obbligo dovesse arrivare dopo Natale certamente sarebbe ancora utile. Ricordiamo che tra gli over 50 abbiamo più di 4 milioni che non si vaccinano: non sono solo no vax, ma anche esitanti”.
GIORGIO PALÙ: “Il 90% DEI RICOVERI ATTUALI RIGUARDA I NON VACCINATI”
Il presidente Aifa, Giorgio Palù, ha rammentato che “il 90% dei ricoveri riguarda i non vaccinati, e in terapia intensiva il 95% dei pazienti presenti nei reparti è non vaccinato”. Tuttavia, non solo nel nostro Paese, ma anche in altri si sta parlando di obbligatorietà almeno per il personale del settore pubblico: oltre a medici e sanitari, anche insegnanti e forze dell’ordine. “L’articolo 2 della Costituzione – ha asserito Palù – ammette sì il diritto di rifiutare le cure, ma commisurato alle necessità della collettività. Ergo, fatti salvi i doveri politici, economici e sociali, che vuol dire salvaguardare i più deboli. Il che corrisponde anche a principi bioetici di giustizia e responsabilità”.
Di fronte a una pandemia con 4 milioni e mezzo di morti, con 130 milioni di soggetti infettati, che ha devastato il mondo, “credo che pensare a un obbligo vaccinale contro il Coronavirus da un punto di vista scientifico, sia molto razionale”. Insomma, potrebbe essere soltanto questione di tempo, stando a quanto riferito da Palù (e, soprattutto, da Draghi) per assistere all’introduzione dell’obbligo vaccinale nello Stivale.