Come e quando fare ricorso contro le multe per la mancata osservanza dell’obbligo del vaccino per gli over 50? Un interrogativo che i non vaccinati stanno iniziando a porsi, visto che, a seguito delle ultime direttive del Governo Draghi, chi non si vaccina rischia di incorrere in sanzioni che vanno da 100 euro (una tantum) sino addirittura a 3mila euro. Ebbene, come rivela il portale laleggepertutti.it, esiste già la possibilità di appellarsi al giudice per contestare e tentare di farsi annullare la multa ricevuta.
Prima di entrare nel dettaglio della questione, è doveroso rammentare che la sanzione colpisce chi, al 1° febbraio 2022, non ha ancora iniziato il ciclo primario, non ha completato il ciclo vaccinale primario o non ha fatto la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario entro i termini di validità delle certificazioni verdi. Sarà il Ministero della Salute, mediante l’operato dell’Agenzia delle Entrate, a comminare le multe a tutti gli inadempienti. Inoltre, a decorrere da metà febbraio, gli over 50 che si recheranno a lavorare senza essere in possesso del Super Green Pass si vedranno assegnare una sanzione tra i 600 e i 1.500 euro.
MULTE PER MANCATA OSSERVANZA DELL’OBBLIGO VACCINO: COME FARE RICORSO?
È d’uopo puntualizzare che, prima delle multe per mancata osservanza dell’obbligo vaccino (contro le quali, ricordiamo, si può fare ricorso), i loro destinatari riceveranno un avviso di avvio del provvedimento sanzionatorio, a cui fornire risposta (all’Asl e ad Agenzia Entrate Riscossione) entro dieci giorni per giustificare la mancata vaccinazione, allegando le eventuali esenzioni.
Come dice laleggepertutti.it e riprende sulle sue colonne l’agenzia stampa Adnkronos, però, “se il cittadino intende opporsi alla sanzione comminatagli da Agenzia Entrate Riscossione deve rivolgersi al giudice di pace entro 30 giorni dal ricevimento dell’avviso di addebito. Nel corso del giudizio, il cittadino dovrà dimostrare di essere esonerato dalla vaccinazione obbligatoria. A tal fine dovrà procurarsi una relazione redatta da un medico che possa fungere da consulente di parte. È verosimile che il giudice nomini un CTU, ossia un consulente tecnico d’ufficio, i cui costi però saranno anticipati dal ricorrente e che si andranno a sommare all’importo del contributo unificato per l’avvio del giudizio pari a 43 euro”.