Mario Melazzini, ad degli Istituti clinici “Maugeri” (19 strutture in sei regioni) ed ex presidente e dg di Aifa, è intervenuto ai microfoni del quotidiano “La Verità” per commentare la pandemia di Coronavirus e la sua gestione. Questo è stato il suo primo commento: “Sono un paziente con sclerosi laterale amiotrofica, una persona con disabilità, e, se c’è una cosa che questa pandemia ci ha fatto riscoprire, è che le cure sempre più devono essere umanizzate, il rapporto medico o operatore sanitario e paziente è fondamentale”.



Secondo Melazzini, in Italia si va verso una discesa della curva dei contagi, tenendo anche conto dell’enorme importanza dei vaccini e dei comportamenti socialmente utili, quali mascherina, distanziamento e lavaggio delle mani. Le scuole, per contro, “non vanno chiuse, perché dobbiamo pensare anche alla socializzazione dei nostri bambini, dei nostri giovani”, mentre la campagna di vaccinazione prosegue: “L’obiettivo prioritario è sì evitare la contagiosità, ma anche la prevenzione di manifestazioni cliniche ed effetti severi. Presto arriveranno altri
vaccini aggiornati contro le varianti. Quarta dose? Inutile parlare troppo presto. Per le persone fragili o immunodepresse probabilmente sarà necessario, per il resto è meglio aspettare per fare ipotesi”.



MELAZZINI: “ARRIVEREMO A UNA CONDIZIONE DI VIRUS ENDEMICO E…”

Nel prosieguo del suo intervento su “La Verità”, il professor Melazzini ha chiarito che quando sente politici dire che il Cts deve essere più flessibile e morbido, “mi chiedo se sappiano che un organo tecnico-scientifico si esprime e consiglia cosa fare sulla base di dati che non possono essere mediati. La politica media, la scienza no”. Il consiglio è quello di fare tesoro di questi due anni: l’emergenza Covid è oggi ordinarietà, ma che ci sia la variante Omicron, Delta o eventuali future è fondamentale agire in anticipo e con tempestività. “Arriveremo forse a una condizione di virus endemico e con la necessità, probabilmente annuale, di effettuare la vaccinazione – ha aggiunto Melazzini –. Certo, è fondamentale e indispensabile che la vaccinazione sia universale”.



L’obbligo di vaccinazione per gli over 50 non convince del tutto Melazzini, perché lui l’avrebbe fatto più severo e in un periodo antecedente: “Avrei messo l’obbligo vaccinale per tutti subito dopo l’estate. Se proprio non per tutti, sicuramente per le categorie che per motivi professionali hanno contatti con il pubblico. È stata la politica a mediare”. I soldi che arriveranno dal Pnrr rappresentano un’occasione fondamentale per il sistema sanitario italiano: “Rafforzare il territorio è fondamentale. Ospedali di comunità, case di comunità e centrali operative territoriali saranno fondamentali. Tanti sono i miliardi a disposizione, di cui alcuni a debito: occorrono progetti entro la prossima primavera, da terminare entro il 2025-26. Le liste di attesa aumentano sempre più sulla gestione delle patologie croniche, le oncologiche e altro”.