Mentre a partire dal covid di quattro anni fa il mondo sembra aver alzato l’asticella dell’attenzione sulle possibili (ma non sempre probabili) nuove pandemie virali, il dottor Mariano Bizzarri – docente alla Sapienza romana e direttore del System Biology Group Laboratory dello stesso ateneo – sulle pagine del quotidiano La verità ha pubblicato un’interessante riflessione su quelle sono veramente le nuove epidemie di cui politici e media dovrebbero occuparsi: “La crescita abnorme – spiega Bizzarri – di casi di obesità e diabete” che si unisce un vero e proprio boom di “tumori nelle classi di età più giovane”, ovvero sotto i 50 anni di vita.



Infatti, ci tiene a precisare che “un miliardo di persone nel mondo convive con l’obesità che è più che raddoppiata dal 1990 (..), quadruplicando tra bambini e adolescenti“: secondo stime ufficiali si suppone che circa il “38% della popolazione adulta mondiale sarà in sovrappeso entro il 2030” raggiungendo qualcosa come – e Bizzarri sottolinea che sono dati probabilmente “sottostimati” – “366 milioni” di persone rispetto ai “239 milioni [registrati] nel 2010”; senza dimenticare peraltro che “nel 2019 circa 5 milioni di decessi per malattie non trasmissibili” sono imputabili “al sovrappeso”.



Il dottor Bizzarri: “Il boom di obesità, diabete e tumori è legato a modelli alimentari malsani”

Ad obesità e diabete – continua Bizzarri – si unisce anche “la concomitante crescita dei tumori nei nati dopo il 1980” testimoniata dall’incidenza cresciuta “tra il 1990 e il 2019 di circa l’80%” che entro il 2040 dovrebbe ulteriormente crescere del 45% e che diventa ancor più problematico se si considera che “8 su 14 dei tumori per i quali è stato registrato il maggior aumento di incidenza riguardano il tratto gastrointestinale” ricollegando questo boom al già citato tema di una popolazione che sembra essere sempre più obesa.



Dietro a tutti questi preoccupanti dati secondo il dottor Bizzarri si nasconde il fatto – visibile a chiunque voglia effettivamente vederlo – quei “cambiamenti sostanziali nell’alimentazione e nella nutrizione” iniziati nel 1990 e culminati con “il diffondersi a macchia d’olio di modelli alimentari sbagliati imperniati sull’iperconsumo di zuccheri e grassi di origine animale”; ma anche con il moltiplicarsi degli “attacchi contro la dieta mediterranea” che hanno portato “sul banco degli accusati” alimenti eccellenti come “l’olio di oliva” ritenuti “inadatti ad assicurare la salute”.