“Viviamo in un mondo ossessionato dal cibo”. A dirlo è Emilio Mordini, psicanalista ed ex docente di bioetica ed etica all’università. “La nostra è una società di bulimia a basso costo” rivela. Proprio qui spopolano i farmaci anti-obesità: “È una moda che arriva dagli Usa. Oggi c’è la tendenza a ridurre i problemi che riguardano gli esseri umani a problemi di tipo biologico, affrontabili a livello molecolare. Ad esempio l’obesità è dovuta all’eccessiva ingestione di cibo più che ad altre ragioni metaboliche o endocrine. La tendenza della scienza moderna è dire che l’eccesso nel mangiare è dovuto a uno squilibrio dei neuromediatori”, spiega sulle pagine de La Verità. Per l’esperto, non è affatto così: la gestione del cibo non è spiegabile in termini di neuromediatori.



“Chi crede che la ragione dell’obesità risieda soltanto nella biochimica è simile a chi crede che il motivo per cui Manzoni ha scritto i Promessi Sposi è perché aveva le mani per scrivere, carta e penna. Si trasformano le questioni umane in problemi medici affrontabili soltanto dagli “esperti”” secondo Mordini. Lo psicanalista spiega che si ingrassa “perché si mangia più di quanto si avrebbe necessità. Spesso questo mangiare in eccesso è sintomo di un disagio psicologico. In altre parole, anche se obesità o sovrappeso sono sintomi fisici, la “malattia” è di tipo psicologico”. L’esperto non parla però di epidemia dell’obesità, almeno non in Italia: “Probabilmente esiste negli Stati Uniti e in altri Paesi ma da noi la situazione è diversa. Certo, molte persone hanno stili di vita che andrebbero migliorati, mi sembra però che si tenda a enfatizzare troppo la situazione. Ho quasi l’impressione che alcuni “esperti” stiano cercando di convincerci dell’ennesima emergenza medica che ha come fine far vendere più farmaci”.



“Il cibo spazzatura non costa niente”

Per Emilio Mordini, oggi “l’obesità è diventata, per la prima volta nella storia dell’umanità, la malattia dei poveri e non dei ricchi”. Questo perché “il cibo spazzatura non costa niente”. “La nostra società si regge su una bulimia a basso costo, non solo di cibo ma di ogni tipo di merce, spesso di cattiva qualità. Viviamo in un mondo di abbondanza nella povertà. Da un lato diventiamo sempre più poveri, dall’altro siamo invitati a consumare solo prodotti scadenti e spesso inutili (compreso il cibo in eccesso e poco salutare)”. Ad essere cambiata, secondo lo psicanalista, è tutta la cultura del cibo: “Non si mangia quasi più a orari fissi, si mangia quando si ha fame, entrando in un bar o se si è a casa, aprendo il frigo”.



Tornando sull’idea dell’obesità come malattia dei poveri, Mordini spiega a La Verità: “Il ricco pensa che se non vuole essere confuso con loro, deve essere magro”. Il governo dovrebbe, secondo l’esperto, far “riabituare la gente a mangiar meglio, non tanto con misure educative calate dall’alto, quanto difendendo concretamente le culture locali e il commercio di prossimità”. Nel lungo periodo invece “dovremmo riportare le persone al piacere dell’armonia e della bellezza anche nel modo di mangiare, come espressione del vivere sociale, del vivere insieme”.