L’obesità e l’alimentazione incontrollata potrebbero trovare ora una cura: la stimolazione elettrica del cervello. In determinati casi, il segnale che porta ad introdurre alimenti non dipende dal senso di pienezza e soddisfazione ma dal cervello. Si chiama disturbo da alimentazione incontrollata o binge eating in inglese. Ossia un’overdose alimentare perché non ci si sente mai sazi e si ha sempre bisogno di introdurre altro nel proprio corpo. La stimolazione può aiutare: potrebbe infatti portare ad una sorta di “sistema di controllo”.



La ricerca, pubblicata su Nature Medicine, ha interessato due sole persone, dunque al momento è una remota ipotesi di lavoro e non una realtà scientifica. I risultati, comunque, sono stati buoni. Agendo con stimoli elettrici sul sistema di “ricompensa” all’interno del nostro cervello, si potrebbe influire sul desiderio incontrollabile di cibo. La tecnica utilizzata si chiama DBS o stimolazione cerebrale profonda ed è già usata in medicina per il trattamento di gravi forme di epilessia che non rispondono ai farmaci ed altre patologie neurologiche.



Come funziona la stimolazione cerebrale

Come funziona la tecnica della stimolazione cerebrale profonda che potrebbe aiutare contro l’obesità? Come spiegano i ricercatori, quando si sta per cominciare ad ingurgitare grandi quantità di cibo, vi è una sorta di alterazione elettrica in una specifica area del sistema nervoso ossia la nucleus accumbens. Controllare gli impulsi è la chiave per fermarsi. Gli scienziati hanno notato miglioramenti nei comportamenti in termini di alimentazione incontrollata grazie proprio a questi stimoli arrivati con DBS.

Interrompere i segnali alterati del nucleus accumbens attraverso il dispositivo della stimolazione cerebrale, ha mostrato risultati, con la diminuzione del ricorso alle abbuffate. Il DBS è stato impiantato sotto i capelli ed è stato tarato per erogare controllo solo in caso di necessità, ossia in presenza dei segnali elettrici precedenti ad un’abbuffata. Attraverso tale stimolazione, i ricercatori hanno notato minore ricorso a mangiate nervose e miglior controllo del peso.