Si parla di oblio oncologico stamane a Morning News, l’idea è che chiunque sia guarito fisicamente da un tumore, possa anche guarire dalla “malattia sociale”, quindi niente più stigma verso coloro che sono stati appunto malati oncologici. Un passo molto importante per chi deve chiudere un mutuo, un assicurazione o fare un concorso, cose “vietate” spesso e volentieri a chi ha avuto la malattia. L’onorevole Patrizia Marrocco di Forza Italia ha parlato così a Morning News: “Una legge che permette di tornare ad una vita normale, di non essere più discriminati, reclamare un diritto sacrosanto e dare la possibilità di dimenticarsi della malattia”.



Grazie all’oblio oncologico cosa cambierà quindi per i malati oncologici? “Concretamente sul lato pratici i guariti dal cancro non saranno più discriminati su servizi finanziari, bancari, assicurativi, la possibilità di accedere alle adozioni. Inoltre non saranno più marchiati con la malattia ma potranno guardare alla vita con tutti gli altri cittadini, un messaggio positivo anche dal punto di vista psicologico, tutti potranno accedere ai diritti alle stesse condizioni”.



OBLIO ONCOLOGICO, ONOREVOLE MARROCCO: “HO LETTO IL POST DI CAROLINA MARCONI…”

L’onorevole ha proseguito sull’oblio oncologico: “Abbiamo consultato medici e associazioni, sono ancora in corso colloqui, e specifico che la norma è flessibile. Una volta che sarà applicata insieme ad associazioni oncologiche e medici tireremo fuori una tabella come avviene già in altri Paesi. Ci saranno liste in baso a neoplasia e quindi in base a caso per caso. Ci riportiamo comunque al ministero della sanità”.

E ancora: “Ho letto il messaggio di Carolina Marconi e le sue parole ‘condannata a morte’ le ho trovate molto forti. Questo diritto all’oblio oncologico è atteso da quasi un milione di persone. Lei è venuta alla Camera a dare la sua testimonianza ed è stata anche coinvolta. Ciò che ci tengo a dire è di non avere paura: io comprendo la sua paura e di molte altre persone, l’oblio oncologico non toglie alcun diritto ma se mai lo inserisce, che è quello fondamentale. Io non sono la malattia, basta con queste discriminazioni”.