Autonomia differenziata, Occhiuto: “Correlata ai diritti di cittadinanza”

110 voti favorevoli, 64 contrari e 3 astenuti: il ddl per l’attuazione dell’autonomia differenziata è stato approvato dal Senato. Il testo passa adesso alla Camera per la seconda lettura. A favore hanno votato i gruppi di maggioranza, il gruppo per le Autonomie e la senatrice Mariastella Gelmini. Contraria la sinistra con Alleanza Verdi Sinistra, Italia viva, Movimento 5 stelle e Partito democratico. Mario Occhiuto, senatore di FI, nel corso della sua dichiarazione di voto ha affermato: “Qui in Forza Italia abbiamo un credo: libertà individuale, sussidiarietà, meno Stato ingombrante. Ma c’è un ma. Questo ddl sull’autonomia ci ha fatto riflettere. È un tema che tocca le corde del cuore, soprattutto per chi come me è del Sud. In verità nulla sarebbe cambiato se anche fossi stato un parlamentare del Nord, per rispetto dei principi di solidarietà nazionale e di equità sociale che riguardano tutti i cittadini italiani”.



Secondo il senatore “non possiamo ignorare che ogni decisione riguardante l’autonomia implichi anche una riflessione sul Sud e sulla Questione meridionale. Non c’è sviluppo autentico se una parte del Paese rimane indietro. Ricordiamoci di chi ha gettato il seme di questa riforma: fu la sinistra, con la riforma costituzionale del Titolo V nel 2001. Ora, tramite questo ddl, inquadriamo e valorizziamo questa autonomia, collegandola strettamente ai diritti di cittadinanza e ai servizi essenziali“. Questa volta c’è però una differenza sostanziale: “Abbiamo insistito affinché l’autonomia fosse correlata ai diritti di cittadinanza, garantendo che i servizi essenziali non dipendano più dalla spesa storica ma siano finanziati e assicurati sulla base dei fabbisogni standard delle popolazioni”. Si parla di diritti fondamentali come quello “alla salute, alla casa, alla scuola, al tempo libero, alla possibilità di spostarsi agevolmente, al lavoro; e anche quelli che riguardano il futuro dei nostri figli: la sostenibilità, l’ambiente e la bellezza che creano nel tempo ricchezza nei territori. I pilastri della nostra società”.



Occhiuto: “Equilibrio tra il rafforzamento delle autonomie territoriali”

Nel corso della dichiarazione di voto sull’autonomia differenziata, Mario Occhiuto, senatore di Forza Italia, ha sottolineato ancora: “Pensando alla mia esperienza da sindaco e alla mia attività di architetto che studia i temi riguardanti la città e i diritti dei cittadini, vedo un’altra realtà: lo Stato ha già delegato la maggior parte di questi servizi essenziali – per circa l’85% della spesa totale occorrente – nel corso dei decenni passati agli enti territoriali: il trasporto pubblico locale, i servizi sociali e quelli socio educativi, i servizi sanitari, la manutenzione delle scuole, le reti idriche e il ciclo dei rifiuti, ecc. E ciò è avvenuto senza neanche definire i LEP e con finanziamenti trasferiti sulla base della spesa storica, determinando di fatto una erogazione disomogenea sul territorio nazionale e l’inattuazione del dettato costituzionale”. Come si può trarre vantaggio, allora, da questa riforma? “Io sono convinto che l’attuazione del regionalismo differenziato sia utile al Paese nella misura in cui si definisce un punto di equilibrio tra il rafforzamento delle autonomie territoriali e la coesione economica e sociale nazionale, con la garanzia del finanziamento delle risorse per il LEP in ogni regione” ha sottolineato il senatore.



“Dopo audizioni di esperti e un lungo confronto, la Commissione, guidata abilmente dal Presidente Balboni, ha accolto molte modifiche, compresi oltre 80 emendamenti, di cui circa la metà provenienti dalle opposizioni. L’obiettivo di queste modifiche è garantire che l’autonomia differenziata migliori i servizi in tutte le Regioni” ha spiegato ancora il politico. “Sono orgoglioso per aver presentato a mia prima firma emendamenti di Forza Italia che poi sono stati approvati, in cui si prevede che le intese non pregiudichino l’entità e la proporzionalità delle risorse per le regioni che non hanno richiesto l’autonomia e definiscono chiaramente le materie per i livelli essenziali delle prestazioni (LEP) su tutto il territorio nazionale, con l’inserimento di una clausola di salvaguardia dell’unità nazionale” ha spiegato ancora Occhiuto.

“Vigileremo affinché i LEP vengano garantiti”

Il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto ha proseguito così, nella sua dichiarazione di voto: “Sono compiaciuto nel constatare il fatto che anche un emendamento presentato dall’opposizione (dal sen. De Cristoforo, sull’esame delle pre intese) che io avevo ritenuto meritevole e a cui avevo dato il mio voto favorevole in Commissione seguendo la mia coscienza e in contrasto con le forze di maggioranza a cui appartengo, poi sia stato approvato in aula con il voto favorevole di tutti e quindi anche di chi mi accusava allora di infrangere il patto di maggioranza”. Dunque “chi teme che il Paese si possa spaccare per questa riforma può dormire sonni tranquilli: il provvedimento che oggi licenziamo non vuol dire un allontanamento dal principio di solidarietà nazionale, non potranno essere destinate maggiori risorse ad alcune regioni a danno di altre per erogare i servizi essenziali; cosa che risulta chiara anche con l’ultimo emendamento presentato dal sen De Priamo”.

Da parte di Occhiuto, poi, una promessa: “Noi Vigileremo affinché i LEP vengano effettivamente garantiti, così come stabilito dalla Costituzione, non solo attraverso la loro puntuale definizione, ma anche con il loro effettivo finanziamento. Il Paese intanto è già spaccato e il meridione continua a soffrire proprio a causa di anni di centralismo, fatti di politiche dirigiste e tagli ai trasferimenti agli enti territoriali. Il centralismo ha prodotto una differenza nelle dotazioni infrastrutturali (autostrade, ferrovie, ospedali, dissesto idrogeologico, anche grandi eventi), il fallimento dei poli industriali finanziati dallo Stato (che hanno lasciato solo siti inquinati e inquinanti ancora da bonificare), l’impoverimento della cultura imprenditoriale per il ripetersi di politiche assistenzialistiche che hanno contribuito a soffocare l’iniziativa privata anziché stimolarla a intraprendere progetti d’impresa sostenibili”.

Autonomia differenziata, Occhiuto: “Valorizzare le potenzialità dei territori”

Nel discorso di Occhiuto anche un riferimento alla sanità italiana: “In tema di diritto alla salute si può notare come molti ospedali periferici siano stati chiusi e il personale medico sia oggi molto più ridotto e insufficiente per i tagli lineari dello Stato centrale nei confronti della sanità pubblica. Un esempio di cattiva gestione centralistica della sanità è evidente in Calabria dove il commissariamento dello Stato per decine di anni non ha fatto che aggravare la situazione a cui oggi si sta cercando di porre rimedio attraverso una amministrazione più determinata e incisiva, più vicina ai problemi della popolazione locale. Il presidente della Regione Calabria, forse proprio grazie ad una maggiore autonomia che gli deriva dalle norme Covid, è riuscito a risolvere molti problemi fronteggiando per esempio l’emergenza della carenza di personale sanitario con il reclutamento di centinaia di bravi medici cubani che stanno salvando la vita di decine di cittadini calabresi”.

Il problema principale del Sud dell’Italia è, per il senatore di Forza Italia, la mancanza di opportunità di lavoro: “Non ci saranno mai risorse sufficienti da destinare ad un territorio per promuoverne lo sviluppo se manca il capitale umano, le giovani menti, la capacità di innovare e la creatività. La nostra visione allora deve essere rivolta al futuro proponendo di mettere in atto un grande piano per l’occupazione giovanile, non con gli strumenti dell’assistenzialismo ma piuttosto legandolo alla transizione ambientale e digitale e alle nuove professioni che nasceranno grazie anche all’IA in modo da bloccare la migrazione intellettuale e valorizzare le enormi potenzialità dei territori”.

È essenziale, secondo Occhiuto, tornare allo splendore del Rinascimento e farlo attraverso l’autonomia differenziata che “non è una rinuncia, non è un all’allontanamento dal principio di solidarietà nazionale ma un la costruzione di un abito su misura per rispondere meglio ai bisogni dei cittadini sui territori e un impegno rinnovato verso un Paese che deve crescere unito nelle diversità e nella valorizzazione delle potenzialità differenti dei territori che sono la sua più grande forza”. Per questo motivo, con “maggiore autonomia, immaginiamo un’Italia ancora più straordinaria dove ogni regione – proprio come le città del Rinascimento – può esprimere al meglio il proprio potenziale. (…) Un’Italia ricca nelle sue diversità, ma coesa nel perseguire il benessere di tutti i suoi cittadini. Per queste ragioni annuncio il mio voto favorevole a nome di Forza Italia“.