Pietro Dubolino, Presidente di sezione a riposo della Corte di Cassazione, ha pubblicato un articolo sul quotidiano La Verità nel quale ha analizzato la situazione della guerra in Ucraina ed il ruolo dell’Occidente e della Nato che stanno spingendo sempre di più per forzare una sconfitta della Russia. Una questione che non può risolversi solo grazie alle forze dell’esercito di Kiev perchè, come è stato ormai ampiamente dimostrato, non è stato in grado di mantenere la controffensiva nonostante i numerosi aiuti sia economici che militari e le armi all’avanguardia inviate da tutti i paesi.
Per riuscire a garantire la vittoria dunque, e scongiurare la definitiva conquista dei territori da parte di Mosca, servirà mettere in campo altri eserciti da affiancare alle truppe nel conflitto e tentare di costringere l’esercito russo ad una resa riconquistando le zone occupate direttamente sul campo. Una decisione del genere però è molto rischiosa e potrebbe essere un clamoroso errore che spingerà ad una nuova guerra mondiale. Dubolino infatti sottolinea che la strada migliore dovrebbe essere quella del negoziato, e a sostenere questa soluzione dovrebbe essere l’Italia in prima linea, perchè come è previsto dalla Costituzione, “È espressamente vietato ricorrere alle armi per dirimere le controversie“.
Pietro Dubolino: “Costringere Russia alla resa inviando truppe porterà alla guerra mondiale”
Pietro Dubolino, ex Cassazione scrive su La Verità, in merito al conflitto russo ucraino e alla posizione dell’Occidente: “Piuttosto che costringere Mosca ad una resa bisogna cercare di spingere Kiev a negoziare, se non si auspica un conflitto mondiale“. Anche perchè dal continuo invio di sostegni e armi, mentre gli Usa ne hanno tratto il massimo vantaggio, l’Europa ne è uscita danneggiata. In questo momento non sarebbe possibile costringere la Russia a cedere i territori conquistati visto che si trova in posizione di netta maggioranza, ma bisognerebbe cercare quantomeno una tregua per attenuare almeno la perdita di vite umane.
Questa dura linea politica che molti leader occidentali stanno tenendo, non fa altro che rafforzare il ruolo di Putin, che può presentarsi davanti al suo popolo come difensore della patria e della vittoria. Conclude Dubolino: “Soprattutto dopo l’attentato al Crocus City Hall che fa il favore del leader del Cremlino nel sostenere che dietro alla strage ci siano l’Ucraina, gli Usa e la Nato“.