A giugno 2024 crescono sia gli occupati che i disoccupati. Lo afferma Istat che pubblica i dati della rilevazione sulle forze di lavoro. In calo risultano gli inattivi, che non lavorano e non cercano lavoro attivamente, che si attestano attorno al 33% delle persone in età da lavoro.

Il tasso di occupazione è stabile da aprile al 62,2% (massimo storico dal 2004 a oggi); in un anno è salito di 0,7 punti percentuali. Il numero degli occupati a giugno 2024 supera quello di giugno 2023 dell’1,4% (+337 mila unità). L’aumento riguarda sia gli uomini che le donne e tutte le classi d’età. Sempre rispetto a giugno 2023 sono in calo sia il numero di persone in cerca di lavoro (-6,4%, pari a -122mila unità) che quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,8%, pari a -103mila).



Il panorama del mercato del lavoro italiano resta quindi sostanzialmente positivo, gli occupati sfiorano quota 24 milioni (sono 23 milioni 949 mila); rispetto a giugno 2023 si rileva una crescita di 465 mila dipendenti permanenti e di 121 mila autonomi, mentre diminuiscono di 249 mila unità dipendenti a termine. La percentuale di dipendenti a tempo indeterminato è superiore all’85% sul totale dei dipendenti, con un recupero di 2,6 punti percentuali sul minimo ventennale dell’82% di febbraio 2022, ma ancora lontano di 3,3 punti dal massimo dell’88,6% dell’aprile 2004.



I lavoratori indipendenti sono il 21,5% del totale degli occupati, una percentuale sostanzialmente in calo continuo dal 28% dei primi 6 mesi del 2004.

Dal punto di vista demografico continua l’irresistibile ascesa dei senior, con la classe 50-64 anni che mostra un continuo miglioramento dei suoi indici. Il tasso di occupazione sta al 64,6%, in crescita di 22 punti rispetto alla media 2004 e di 10 punti rispetto alla media del 2014. Nel 2004 c’erano circa 57 lavoratori fra i 50 e i 64 anni ogni cento lavoratori fra i 15 e i 34 anni; oggi il rapporto è di circa 164 over 50 ogni 100 giovani. Vale la pena notare che crescono anche gli occupati over 65. Nei primi 6 mesi del 2024 mediamente ci sono 776 mila occupati over 65, in crescita costante dal 2004 (quando erano 335 mila, meno della metà). Anche qui i rapporti relativi spiegano bene cosa sta succedendo sul mercato: nel 2004 c’erano 20 occupati over 65 ogni 100 occupati fra i 15 e i 24 anni, nel 2024 lo stesso rapporto è al 65%.



Questi rapporti demografici raccontano bene cosa sta accadendo su un mercato che vede la sua base demografica in restrizione. Se il mercato continuerà la sua espansione in settori a produttività crescente e a salari crescenti, il calo demografico potrebbe essere meno problematico, consentendo ai redditi di dare una copertura migliore a maggiori bisogni di cura. Politiche per l’invecchiamento attivo della popolazione dei senior possono mitigare il carico che il sistema pensionistico dovrà affrontare nei prossimi anni.

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