IL CAPOGRUPPO ROMEO PRESENTA ORDINE DEL GIORNO SULL’INVIO DI ARMI ALL’UCRAINA: LEGA SI ‘SMARCA’ DA MELONI?
Arriva dalla Lega di Matteo Salvini l’invito al Governo di operare il più possibile un percorso diplomatico per far terminare al più presto la guerra in Ucraina: lo dice espressamente l’ordine del giorno presentato al Senato dal capogruppo leghista Massimiliano Romeo che non poche reazioni ha generato su entrambi i rami del Parlamento. Pur confermando stamane il voto della Lega a Palazzo Madama sulla proroga del decreto che concede armi all’Ucraina per tutto il 2024, l’odg Romeo chiede l’impegno «nelle competenti sedi europee» per una «concreta e tempestiva iniziativa volta a sviluppare un percorso diplomatico, al fine di perseguire una rapida soluzione del conflitto».
Subito l’accusa lanciata dalle opposizioni – in particolare modo Pd, Italia Viva e Azione – contro la Lega è per essersi “smarcata” dalla posizione della Premier Giorgia Meloni che ha confermato unilateralmente, dopo il voto in Parlamento, l’aiuto con armi al Governo Zelensky per tutto l’anno in corso. In realtà però già un anno fa lo stesso Romeo aveva lanciato il medesimo invito alla maggioranza e in generale all’intero Parlamento, confermando sempre l’invio delle armi (votando sempre a favore del Governo di cui fa parte) ma sottolineando la necessità di rafforzare l’aspetto diplomatico per cercare la pace: «La Lega condivide la linea del governo. L’Ucraina è stato un Paese invaso. Putin non sfuggirà dall’accusa di essere quello che ha provocato questa guerra. L’Ucraina va aiutata e difesa perché ne va della libertà dell’Occidente», aveva detto Romeo al “Sole 24ore” lo scorso 22 febbraio 2023, chiedendo allo stesso tempo «attenzione e prudenza nell’invio di armi che possano trascinare l’Alleanza atlantica in un conflitto diretto con la Russia. Questo vorrebbe dire scatenare un conflitto mondiale. Missili a lungo raggio, caccia F16, con questo tipo di armi il rischio di un incidente da cui non si può tornare indietro c’è e bisogna cercare di evitarlo».
COSA DICE (PER DAVVERO) L’ODG ROMEO SULLE ARMI ALL’UCRAINA
Anche in quell’occasione Romeo, così come l’intero board della Lega, chiedeva l’impegno per una prossima conferenza di pace dove unire al tavolo i due Paesi in guerra da ormai 2 anni: la guerra in Ucraina, specie dopo la controffensiva fallimentare delle forze di Kiev, è sempre più in stallo e ben lontano dall’essere vinta da una delle due parti. Inizia dunque da questo assunto l’ordine del giorno presentato da Romeo al Senato dove invita Parlamento e Governo a muoversi verso azioni di pace. Nelle premesse al documento presentato, il leghista cita le parole del Ministro Crosetto dello scorso 10 gennaio in Parlamento dove veniva ribadito che «la controffensiva estiva dell’Ucraina non ha dato i risultati attesi» e perciò «dopo quasi due anni, il conflitto presenta le caratteristiche di una tradizionale guerra di posizione, anche in considerazione del fatto che gli sforzi finora sostenuti hanno esaurito le risorse necessarie per alimentare ulteriori spinte offensive».
L’odg Romeo aggiunge che le prossime Elezioni in Usa, qualora fossero vinte da Donald Trump (e forse non solo) potrebbe comunque alimentare «un disimpegno sul conflitto in Ucraina», come del resto già fatto intendere dall’amministrazione Biden . «Secondo le principali analisi dei più importanti centri di ricerca di studi strategici, quando un conflitto fra Stati supera la durata di un anno, c’è un alto rischio che questo si protragga per un lungo periodo», si legge ancora nell’odg Romeo che richiama poi alle mosse di Zelensky che avrebbe già chiesto alla Svizzera di ospitare un tavoli di pace, «mostrandosi più conciliante verso una soluzione diplomatica che ponga fine al conflitto e alle disastrose conseguenze economiche e sociali». Per la Lega serve sviluppare una visione di come finirà la guerra, in quanto questi 23 mesi di battaglie hanno chiarito che «nessuna delle due parti ha la capacità di ottenere una vittoria militare decisiva sull’altra, ed è pertanto impossibile pensare ad una soluzione esclusivamente militare; le condizioni attuali del conflitto rappresentano il punto di partenza ideale per una soluzione politica e diplomatica». Qui il testo integrale dell’odg Romeo al Senato della Repubblica
ODG ROMEO-UCRAINA, LE REAZIONI DEI PARTITI
Ma è sull’appello finale dell’odg Romeo che si legge l’effettiva proposta lanciata al Governo Meloni da parte della Lega: «impegniamo il Governo a farsi carico, nelle competenti sedi europee, di una concreta e tempestiva iniziativa volta a sviluppare un percorso diplomatico, al fine di perseguire una rapida soluzione del conflitto». Subito l’appello del capogruppo Romeo viene accolto dall’omologo del M5s Stefano Patuanelli, intervenuto ad Affari Italiani: «chiederemo di poter sottoscrivere l’odg del senatore Romeo e voteremo a favore. Ne condividiamo totalmente le premesse e anche se il dispositivo d’impegno al Governo non accenna al necessario stop alla fornitura di armi, riteniamo sia implicito proprio dalla lettura delle premesse».
Come sottolineato già diverse volte in passato, tanto la Lega quanto anche il M5s, hanno sollevato la problematica di una strategia di “isolamento” della Russia che purtroppo non ha avuto buon fine nell’interrompere la guerra in Ucraina: «Mosca ha aggirato le sanzioni occidentali, fortificando le partnership con paesi del sud globale (Corea del Nord, Cina, Iran) che rappresentano una minaccia per gli equilibri geopolitici attuali», sottoscrive Romeo nel suo ordine del giorno. Per il parlamentare di Italia Viva (ex Pd) Enrico Borghi, la posizione espressa da Romeo è inconciliabile con quanto sostenuto da Meloni: «l’odg Romeo sull’Ucraina sembra scritto da Conte. Se si esclude la parte del dispositivo, è nei fatti la posizione espressa dal M5S. Vedremo rinascere l’asse giallo verde (mentre Trump si riaffaccia all’orizzonte)? E la Presidente del Consiglio condivide queste parole, che presuppongono di lasciare Kyiv al proprio destino?».
Dal Pd viene valutato una posizione positiva sull’ordine del giorno, anche se la deputata dem Lia Quartapelle (responsabile Esteri) sui social si distanzia, «l’odg Romeo è redatto in modo da confondere e togliere responsabilità a Putin». In casa Centrodestra invece Forza Italia con il capogruppo Maurizio Gasparri apre al documento della Lega, sottolineando «testo mi sembra ragionevole» anche se ammette «il tavolo di pace si può fare soltanto se cessano gli attacchi e i bombardamenti dei russi, altrimenti gli ucraini mai si siederanno a un tavolo di pace». Per il capogruppo al Senato di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, la posizione di Romeo non sarebbe dell’intero esecutivo: «la posizione di Romeo è personale e non di tutto il Governo», spiega al “Fatto Quotidiano” l’esponente del partito di Giorgia Meloni