Vietare gli Ogm non costituisce una violazione del diritto dell’Unione europea: l’ha stabilito la Corte di giustizia Ue, che ha definito legittimo lo stop alle piantagioni di mais geneticamente modificato dettato dal Friuli-Venezia Giulia. In particolare, la violazione non sussiste se lo stop “ha lo scopo di evitare la presenza accidentale di Ogm in altri prodotti” e “se risulta necessario e proporzionato all’obiettivo”. È stato quindi respinto il ricorso presentato all’ente continentale da parte dell’agricoltore Giorgio Fidenato, il quale aveva ricevuto una multa per avere seminato granturco Ogm.



Come riferito dall’agenzia di stampa internazionale ANSA, a discrezione della Corte di giustizia Ue il divieto imposto da una singola regione non può violare il diritto Ue, qualora riesca a soddisfare determinate condizione. Di fatto, ha concluso la Corte Ue, è di competenza del giudice nazionale valutare se tale veto “persegua effettivamente l’obiettivo di evitare la presenza accidentale di Ogm in altri prodotti e se la misura sia necessaria e proporzionata per il raggiungimento dell’obiettivo”.



OGM, CORTE UE RITIENE LEGITTIMO LO STOP VARATO DAL FRIULI-VENEZIA GIULIA: IL CASO

Ma perché si è giunti all’emissione di tale verdetto da parte della Corte di giustizia Ue in materia di Ogm? Come ricostruito dall’ANSA, la vicenda ebbe inizio nell’anno 2015, quando “Fidenato, imprenditore agricolo noto paladino di battaglie pro Ogm, seminò la varietà di granturco transgenica Mon810 e venne multato dai servizi ambientali competenti della Regione Friuli-Venezia Giulia per aver violato la legge regionale in materia”.

A quel punto che cosa accadde? Semplicemente, l’agricoltore decise di sporgere ricorso contro la decisione al Tribunale di Pordenone e “a inizio 2021 il giudice ha inviato domanda di pronuncia pregiudiziale alla Corte Ue, che oggi ha pubblicato la sua decisione”.