La CEDU, la Corte europea dei diritti dell’uomo con sede in quel di Strasburgo, ha respinto il ricorso presentato dai vigili del fuoco professionisti e volontari della Francia. 672 unità del personale dei pompieri d’oltralpe avevano deciso di rivolgersi alla Corte, dopo che il presidente Emmanuel Macron aveva annunciato l’obbligo vaccinale contro il covid per alcune categorie fra cui appunto anche i vigili del fuoco. Stando a quanto specificato dai giudici di Strasburgo, la procedura di sospensiva richiesta non rientra nell’ambito di applicazione dell’articolo 39 del suo regolamento, che consente invece una sospensiva con una procedura d’urgenza quando i ricorrenti sono esposti ad «un rischio reale di danno irreparabile».



Niente da fare quindi, i vigili del fuoco transalpini dovranno sottoporsi al vaccino a meno che non vogliano essere sospesi e probabilmente licenziati. L’inquilino dell’Eliseo aveva annunciato la decisione ai primi di luglio, una serie di misure drastiche che aveva indotto numerosi francesi a scendere in piazza per protestare, manifestazioni che stanno continuando ancora negli ultimi weekend.



CEDU, RESPINTO RICORSO VIGILI DEL FUOCO: DEADLINE SCADE IL 15 SETTEMBRE

I vigili del fuoco, ma anche i lavoratori sanitari, i militari e caregivers, dovranno mettersi in regola con le vaccinazioni entro i prossimi 20 giorni, precisamente non oltre il 15 settembre, una decisione che aveva portato ad uno sciopero da parte dei sindacati dei pompieri francesi, e in seguito, appunto ad un ricorso contro la legge che era stata approvata in via definitiva dal parlamento lo scorso 5 agosto.

Secondo i sindacati non si trattava di una presa di posizione politica ma semplicemente di una battaglia legale in quanto secondo gli stessi erano stati messi in discussione di principi fondamentali della Costituzione francese, nonostante i pompieri avessero precisato di non essere dei no vax, contro i vaccini. Da segnalare infine, come la Corte amministrativa di Versailles abbia invece sospeso la decisione del prefetto di Yvelines, che rendeva obbligatorio il green pass nei centri commerciali francesi, con il tribunale che ha stabilito che la restrizione «è stata applicata in generale e in modo assoluto a ogni esercizio all’interno di un centro commerciale, senza soluzioni per consentire ai clienti di accedere senza pass a quegli esercizi che vendono beni e servizi di prima necessità».