Secondo quanto riporta in un’analisi normativa il Sole 24 Ore, per contrastare le violazioni alla raccolta differenziata dei rifiuti si può procedere, ad alcune condizioni, ad istallare delle telecamere di sicurezza. La norma parla soprattutto del suolo afferente ad un condominio privato, anche perché l’istallazione di telecamere in luoghi pubblici è generalmente più complessa.
Inoltre, infatti, le multe per la scorretta gestione della raccolta differenziata all’interno di un condominio non vengono emesse nei confronti del singolo, ma valgono per l’intera struttura e devono essere pagare in parti uguali (oppure, a scelta del proprietario, attingendo dal fondo cassa delle spese condominiali). Di contro, però, all’assemblea condominiale è data anche la possibilità, in qualsiasi circostanza di violazione delle norme condominiali ma purché vi sia la maggioranza dei voti, di emettere multe nei confronti dei singoli residenti. Previa acquisizione di materiale foto o video che dimostri una certa colpevolezza, dunque, nei condomini è possibile emettere multe per i violatori delle norme sulla raccolta differenziata, facendo si che pendano sul singolo e non sulla collettività.
Raccolta differenziata: sono lecite le telecamere di sicurezza?
Dunque, previa delibera condominiale, è possibile acquisire foto e video delle violazioni nella gestione della raccolta differenziata al fine di individuare, e sanzionare, il colpevole. Inoltre, la stessa assemblea potrebbe anche disporre, lecitamente, l’istallazione di telecamere di sicurezza all’intero dello stabile purché questa venga messa per iscritto e sia motivata da due fattori fondamentali.
Per istallare le telecamere per la raccolta differenziata occorre, innanzitutto, che non vi sia un alternativa meno invasiva praticabile, ma anche che vi sia la necessità motivata da ragione concreta. Quest’ultimo punto include, per esempio, la ricezione di multe da parte dei vigili urbani, da allegare alla delibera sull’istallazione delle telecamere. Nel caso questi due parametri fossero rispettati, si dovrebbe poi limitare il raggio d’azione alla sola area della raccolta differenziata, premurandosi che non vengano inquadrare aree pubbliche o di passaggio esterne ai cassonetti, indicandole anche con cartelli ben visibili. I filmati poi avranno un limite temporale di conservazione e potranno essere consultati solamente nel caso vi sia una violazione.