Il Ministero della Sanità russo ha dato il via libera per il farmaco immunoglobulinico anti-Covid basato sul plasma iperimmune, basandosi sugli studi del dottor Giuseppe De Donno successivamente ampliati negli ultimi mesi. Il farmaco, secondo quanto riferito dall’agenzia russa Tass, si basa sul plasma sanguigno di persone guarite dal Covid-19, ma anche su quello di soggetti vaccinati. Il farmaco, sviluppato da Rostec, ha ricevuto il certificato di registrazione permanente da parte del Ministero come prodotto sicuro.



“Durante gli studi clinici, l’uso di Covid-Globulin nella terapia dei pazienti ha aiutato a prevenire complicazioni come tempesta di citochine, insufficienza renale, complicanze tromboemboliche, sviluppo di sindrome da distress respiratorio acuto e danni polmonari estesi nel 70% di tutti i casi e, intero, ha contribuito a ridurre il rischio di forme più gravi della malattia in sette casi su dieci” recita il comunicato di Rostec dopo il via libera da parte dell’autorità russa all’utilizzo del farmaco a base di plasma iperimmune.



FARMACO CON PLASMA IPERIMMUNE, COME FUNZIONA

Soddisfazione da parte dell’azienda, che ha spiegato: “Oggi possiamo annunciare con orgoglio il completamento con successo degli studi sul farmaco contro il coronavirus. Il primo farmaco immunoglobulinico speciale anti-Covid al mondo ha superato le due fasi finali degli studi clinici, dimostrando la sua sicurezza ed efficacia. Questo sviluppo di Nacimbio amplia considerevolmente le capacità dei medici russi nella lotta al Covid-19. Ora ci sono entrambe le possibili forme di immunizzazione del coronavirus a loro disposizione: la forma attiva, il vaccino, e la forma passiva, le immunoglobuline“.



Ma come funziona questo nuovo farmaco? “Il modo in cui agisce si basa sulle proprietà degli anticorpi di neutralizzare i ceppi di coronavirus esistenti, cioè i ceppi attualmente circolanti. Gli anticorpi si legano alla proteina sulla superficie del virus, impedendole di penetrare nelle cellule e bloccandone così la diffuso nel corpo. Il farmaco viene prodotto da un’impresa con sede a Perm della Microgen Research and Production Association, membro della holding farmaceutica Nacimbio di Rostec, utilizzando plasma sanguigno di persone guarite dal Covid-19 e vaccinate contro la malattia”.