‘Oklahoma!‘ è l’intramontabile musical che ha debuttato a Broadway nel 1943. Un successo senza precedenti che ha riempito le sale del teatro musicale con la sua coreografia rivoluzionaria e accattivante. E’ da ben 79 anni che la produzione di ‘Oklahoma‘ viene rivisitata e rianimata dai maggiori direttori artistici internazionali. Ma c’è voluto Daniel Fish (direttore artistico) a dare una svolta in chiave moderna e tetra, esplorando i risvolti più oscuri e proibiti dell’animo umano. La genialità di Daniel Fish però risiede nel fatto che sia riuscito a mantenere i testi originali della sceneggiatura e delle canzoni.
Sono stati modificati gli arrangiamenti musicali (di Richard Rodgers) e sono stati selezionati attori di diverse razze, background, sessualità, identità di genere e religioni. ‘Oklahoma!‘ ha avuto un successo senza pari, a Broadway, dov’è andato in scena per 328 spettacoli nel 2019 e aggiudicandosi il premio ‘Tony Award’. Ora a metà del suo tour nazionale, ‘Oklahoma!‘ salirà sul palco dal 3 all’8 maggio al Tennessee Performing Arts Center di Nashville. Il messaggio però che questo musical vuole trasmettere agli spettatori è ottimista e pieno di speranza: “In cui le persone ‘potrebbero perdersi’, ha detto Christopher Bannow, che interpreta il malinconico bracciante Jud Fry. “Ha permesso al pubblico di guardare indietro all’America dei primi anni del 1900 e di celebrare gli ideali del paese e della comunità. Quando cantiamo ‘Oklahoma’, a volte ci sembra di poter cantare ‘America’. È sempre stato come il nostro musical, come quello americano” conclude Bannow.
‘Oklahoma!’ Temi come: razzismo, sessualità, violenza, suicidio riescono a coesistere insieme all’umorismo
Il revival ‘Oklahoma!‘ offre al pubblico ‘provato’ dalla pandemia del 2022 qualcosa di simile, anche se con uno scenario meno roseo, ma più realistico, portando la storia e i personaggi fuori dagli anni ’40 e nel momento attuale. “Stiamo cercando di sfruttare la stessa energia dell’originale, in un modo che lo renda più rilevante oggi“, ha detto Bannow. “Celebriamo ancora l’America e per celebrare intendo dire che cerchiamo di abbracciare accuratamente l’identità dell’America andando oltre una versione romantica“. La produzione presenta una messa in scena essenziale, personaggi in abiti moderni e una band ‘Bluegrass’ contemporanea di ben sette elementi sul palco.
La trama è essenzialmente la stessa: Curly McLain, Laurey Williams e Jud Fry vivono un acceso triangolo amoroso, cowboy e contadini si scontrano. Temi come: razzismo, sessualità, violenza, suicidio riescono a coesistere insieme all’umorismo, alla speranza e all’esuberanza dello spettacolo. “Vogliamo portare tutto il disordine, la bellezza, il s*sso e la violenza dell’America. Tutte le cose che sono sempre state lì, sul palco, senza dirti quali parti dovresti amare o rifiutare“, ha aggiunto Bannow. Bannow nella storia rappresenta il cattivo senza amici, ma viene reinventato come un personaggio più comprensivo, immeritevole del trattamento che porta alla sua prematura scomparsa.
‘Oklahoma!’ Il musical ridotto alle sue ‘ossa’ che riesce a portare alla luce, la violenza e l’ingiustizia
“Spesso ci definiamo in base a chi non si adatta e a chi non è permesso far parte della nostra comunità“, ha detto Bannow. “Nella storia, Jud non fa molte cose cattive prima che tutti inizino ad accusarlo di essere cattivo. È la persona di classe più bassa della comunità e vuole stare con Laurie. Questo è tutto ciò che serve per essere malvagio“. Nonostante il revival finisca esattamente come l’originale, ci sarà un’analisi approfondita della gravità della morte e del coinvolgimento della comunità. Nell’originale questo aspetto viene evitato. Il finale e in realtà lo spettacolo nel suo insieme, invita il pubblico a riesaminare ‘Oklahoma!‘, a pensare di più a ciò che ama e perché. “È un onore interpretare un cattivo in una produzione che non è così impostata su chi ha ragione e chi ha torto e con un regista che è molto più interessato alle aree ‘noir‘”.
“Penso che come amanti del teatro e persone in generale amiamo vedere affrontate le nostre aspettative, essere sorpresi. Lo spettacolo sta attirando le folle. ‘Oklahoma!‘ è un’incredibile nave culturale perché tutti i diversi tipi di americani lo adorano. È meraviglioso avere qualcosa che riunirà molte persone diverse per sedersi in un teatro e sperimentare di nuovo questo tipo di entità popolare“, ha detto. L’obiettivo del direttore artistico, Fish, era quello di: “Metterlo in scena come se le persone in futuro avessero scoperto la sceneggiatura in un momento capsula e lo guardassero come se fosse la prima volta“. Questo approccio ha permesso a Fish di ridurre il musical alle sue ‘ossa’ e portare alla luce la violenza e l’ingiustizia. Ci ricorda anche che mentre lo spettacolo: “Ha un posto familiare a molte persone. Penso che ci sia un’enorme porzione dell’America, per la quale non ha posto ed è totalmente strano per loro” dice Fish secondo le colonne dedicate dalla BBC.