Nuovi aggiornamenti sul dossier aborto negli Usa. Importanti novità arrivano dall’Oklahoma: la Camera ha approvato un disegno di legge che vieta la pratica in qualsiasi momento della gravidanza. Secondo quanto proposto dal ddl, sono esclusi solamente i casi di incesto, stupro o se la donna incinta versa in pericolo di vita. Ma non è tutto: sarà consentito ai cittadini di denunciare chi lo pratica illegalmente.



Il disegno di legge approvato dalla Camera dell’Oklahoma, “guidata” dai repubblicani, va oltre la già contestata legge del Texas, che prevede il divieto di aborto dopo sei settimane di gravidanza e l’apertura di cause civile private. Per quanto riguarda le eccezioni, la House Bill 4327 sottolinea che sono esclusi gli episodi di gravidanza come «risultato di stupro, aggressione sessuale o incesto segnalato alle forze dell’ordine». Oppure, come già messo in risalto, l’aborto è consentito se necessario per «salvare la vita di una donna incinta in un’emergenza medica».



Oklahoma verso il divieto totale di aborto

Come già previsto dal ddl 8 del Senato del Texas, il disegno di legge approvato dall’Oklahoma consente a qualsiasi privato di citare in giudizio una persona che «si ritiene abbia violato la legge» e«di ricevere un risarcimento di almeno 10 mila dollari». Un caso che non riguarderebbe solo chi pratica l’aborto, ma anche chiunque «aiuti o favorisca l’esecuzione o l’induzione» o «chi intenda porre in essere la condotta descritta». Non è prevista, invece, la possibilità di citare in giudizio la donna incinta.

Jessica Arons, consulente politico senior dell’American Civil Liberties Union, ha biasimato senza mezzi termini il via libera al disegno di legge: «È un momento cupo per gli abitanti dell’Oklahoma e per la loro facoltà di controllare il proprio corpo e il proprio futuro. Questa scelta avrà effetti a catena in tutto il Paese. Dopo aver assistito alla devastazione causata dal divieto di aborto draconiano del Texas, i politici dell’Oklahoma hanno compiuto il passo inconcepibile di imporre un divieto ancora più severo alle donne incinte che cercano assistenza sanitaria». Un giudizio condiviso anche dall’associazione Planned Parenthood, come riportato dai colleghi della Cnn.