I migranti che si trovano sul territorio della Germania e che si reinventeranno terroristi non godranno più di alcuna tutela da parte del Bundestag, anche se arrivano da stati problematici come l’Afghanistan o la Siria: questa è la promessa fatta dal cancelliere tedesco Olaf Scholz in un discorso che ha tenuto davanti ai suoi colleghi parlamentari nella giornata di giovedì 6 giugno; annunciando – di fatto – l’arrivo di una nuova stretta. La posizione del cancelliere sui migranti sedicenti o aspiranti terroristi segue di pochi giorni il violento attacco con coltello che si è registrato nella città di Mannheim ai danni di un attivista anti-Islam che è rimasto gravemente ferito e che ha causato anche la morte di un poliziotto, accoltellato al collo nella folle colluttazione; mentre il riferimento esplicito  di Olaf Scholz all’Afghanistan è legato ad una legge del 2021 che ha bloccato i rimpatri dopo la presa del potere da parte dei talebani.



“Mi indigna quando qualcuno che ha chiesto protezione qui commette i reati più gravi”, ha dichiarato il cancelliere tedesco all’inizio del discorso, accolto dalla platea con uno scosciante applauso, per poi sottolineare che “i criminali gravi e le minacce terroristiche non hanno posto qui“. I migranti che diventano terroristi o che progettano di diventarlo – ha ragionato Olaf Scholz – “dovrebbero essere espulsi, anche se provengono dalla Siria o dall’Afghanistan” perché “in questi casi l’interesse per la sicurezza della Germania supera l’interesse per la protezione dell’autore del reato”.



Olaf Scholz: “Presto una legge per rimpatriare in Afghanistan i migranti terroristi”

Andando avanti nel suo breve intervento, poi, Olaf Scholz ha annunciato che “il ministero dell’Interno è al lavoro per consentire il rimpatrio” dei migranti terroristi, “cercando strade legali e praticabili per riuscirci” anche grazie al supporto dei “paesi vicini all’Afghanistan” con i quali potrebbe presto arrivare un accordo “riguardo l’implementazione pratica” dei rimpatri. Non solo, perché ha annunciato che anche “l’apologia di terrorismo [comporterà] l’espulsione”.



E poco prima di lasciare il suo scranno tra gli applausi e le grida d’approvazione del Bundestag, Olaf Scholz ha anche sottolineato che “non tollereremo più che [i migranti terroristi e i loro reati] vengano glorificati e celebrati” perché secondo il cancelliere si tratta di un vero e proprio “schiaffo in faccia alle vittime, ai loro parenti e al nostro ordine democratico fondamentale”.