All’inizio di quest’anno, la fondazione olandese per la responsabilità farmaceutica ha cominciato una causa contro la società Big Pharma AbbVie. AbbVie avrebbe realizzato profitti eccessivi su un medicinale, generando costi inutili per il sistema sanitario. L’azienda è dunque ritenuta responsabile ma il caso va a creare un precedente: è infatti un chiaro messaggio ai governi di tutto il mondo. La loro responsabilità, infatti, è quella di garantire l’accesso a cure mediche e medicinali a prezzi accessibili.
I governi possono e devono assumere il controllo per prevenire i prezzi estremi dei farmaci.
La causa contro AbbVie riguarda la vendita del farmaco Humira, approvato per il trattamento dell’artrite reumatoide e di altre malattie infiammatorie. Dal 2004 al 2018, il sistema sanitario pubblico olandese avrebbe speso circa 2,3 miliardi di euro per questo farmaco, sottraendo costi di ricerca e sviluppo. L’azienda avrebbe realizzato un profitto aggiuntivo stimato di 1,2 miliardi di euro: soldi che sarebbero dovuti essere spesi per altre cure. A livello globale, AbbVie ha registrato un fatturato mondiale di 208 miliardi di dollari, che si traduce in 110 miliardi di dollari di profitto in eccesso.
Non solo l’Olanda: i governi combattono con le big pharma
Quando i governi negoziano il prezzo di un farmaco, spesso non hanno gli strumenti per valutarne il prezzo. Spesso, per mettere a disposizione tali medicinali ai cittadini, pagano cifre esorbitanti anche dopo le negoziazioni alle Big Pharma. Tutti i 194 membri dell’Organizzazione mondiale della sanità, nel 2019, hanno adottato all’unanimità una risoluzione, impegnandoli a migliorare la trasparenza dei prezzi dei farmaci e il processo di determinazione di tali prezzi. Nonostante tale accordo, i governi sono rimasti passivi di fronte alla possibilità di spostare tale equilibrio di potere.
Non ci sono stati infatti grandi miglioramenti. Ad oggi, nei paesi ad alto reddito, non è stata attuata alcuna legislazione nazionale o internazionale che imponga la trasparenza dei prezzi. I Paesi membri dell’OMS sono però ancora una volta impegnati nelle negoziazioni: questa volta si parla di come prevenire future pandemie e l’accesso ai prodotti farmaceutici è importante all’interno di tali negoziati. I governi allora potrebbero decidere di includere in questo accordo un testo che imponga alle aziende farmaceutiche di essere trasparenti sui costi e sui prezzi netti dei medicinali.