L’Olanda sembra essere intenzionata ad opporsi fermamente al cosiddetto Green deal che all’interno dello stato olandese assume una faccia diversa da quella, nota, dello stop alle auto a benzina e diesel proposto dall’Europa. Non si tratta, però, di un’opposizione che arriva direttamente dal governo, attualmente presieduto da Mark Rutte, ma dal basso, dai contadini e cittadini stanchi di doversi adeguare a norme verdi, talvolta assurde e fonti di ingenti perdite economiche. Rutte, di contro, avrebbe infatti proposto la sua versione del Green deal, che si abbatterebbe pesante soprattutto sugli agricoltori e allevatori dell’Olanda, oggi traino dell’economia locale e che si vedrebbero costretti a tagliare le loro fonti di reddito.



Cosa succede in Olanda con i contadini

Per capire meglio la questione del Green deal dell’Olanda a cui si starebbero fermamente opponendo i contadini, facciamo un passo indietro. L’economia olandese è fortemente incentrata sull’allevamento di bestiame e sulla coltivazione, e non a caso è il secondo esportatore mondiale di prodotti agricoli, dopo gli Stati Uniti. In totale, i capi di bestiame sono stimati a circa 100 milioni per 17 milioni di abitanti, un numero impressionante pari a poco più di 5 animali per ogni cittadino.



Rutte, il primo ministro dell’Olanda, avrebbe dunque proposto una riduzione del 50% delle emissioni di azoto entro il 2030, che passerebbe anche per una riduzione di circa un terzo del numero complessivo di capi di bestiame. Contadini ed agricoltori, però, non rimarrebbero a bocca asciutta, ed il governo ha stanziato 25 miliardi  di aiuti e finanziamenti per la conversione degli allevamenti o per l’uscita dal settore agricolo. Se tutto questo non fosse accettato di buon grado, inoltre, il governo si è detto pronto a procedere all’esproprio forzato, previa compensazione economica delle perdite. I contadini dell’Olanda, inutile sottolinearlo, sarebbero subito insorti, prima mobilitando le piazze e poi organizzandosi in un partito, il Movimento dei contadini-cittadini che ad ora avrebbe racimolato circa il 14% dei consensi, stando a delle stime sulle intenzioni di voto, calcolate da I&O Research.

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