Dibattito acceso ieri sera in diretta tv a Zona Bianca, su Rete 4, fra l’avvocatessa Olga Milanese, del comitato referendum No Green Pass, e Alessandro Cecchi Paone. “Non abbiamo mai espresso alcuna posizione in riferimento ai vaccini o alle cure – le parole della stessa Milanese che ha spiegato quale sia la ‘mission’ del suo gruppo – abbiamo semplicemente proposto un referendum abrogativo sul green pass senza entrare nel merito delle questioni scientifiche, è stato ammesso da tutti che il green pass sia una misura politica e non scientifica”.
E ancora: “Non mettiamo assolutamente in dubbio l’utilità del vaccino, noi guardiamo i dati che dicono che i vaccinati si contagiano e contagiano, se il green pass deve essere utilizzato per prevenire i contagi non è utile allo scopo nel modo in cui è stato concepito, è molto semplice il ragionamento, è tutto qua”. A quel punto è intervenuto Cecchi Paone, anch’egli in collegamento con Zona Bianca: “Il vaccino significa prevenzione di malattia e morte avvocato, con il vaccino lei può essere contagiato ma non può fare la malattia grave e morire, avvocato parli di giurisprudenza”. Al che il legale del referendum no green pass ha ripreso la parola: “Col vaccino si può restare contagiati ma se non curati si può avere un decorso in malattia. Non si va in ospedale e non si muore? Questa è una menzogna e non è assolutamente così”.
OLGA MILANESE VS CECCHI PAONE: SCONTRO SULL’EFFICACIA DEL VACCINO
Cecchi Paone ha quindi alzato le braccia in gesto di stizza, come dire ‘ma cosa dice?’, per poi replicare: “La scienza è fatta di numeri, non si possono contestare i dati ufficiali e i numeri”. Ma l’avvocato Milanese non demorde: “Sono dati ufficiali quelli che dicono che tutti si possono contagiare e contagiarsi”, e il divulgatore scientifico ha controbattuto: “Ma non ammalarsi e non morire, a lei non interessa questa differenza?”. Quindi Milanese ha concluso: “A me interessa e infatti sostengo l’accesso libero al vaccino. Devo dire quello che penso e non quello che pensa lei. il cittadino deve essere libero di scegliere come curarsi”.