La Francia punta sul riciclo degli oli da frittura per produrre biocarburanti. La comunità di agglomerato di Grand Narbonne, nel dipartimento di Aude, come riportato da Le Parisien, si sta impegnando direttamente in questa battaglia, incoraggiando i suoi abitanti a non gettare le sostanze di scarto. A promuovere l’iniziativa è l’azienda Nadine Bourrel, una PMI locale che distribuisce energia e che adesso sta puntando sulla diversificazione delle fonti dell’energia e sull’economia circolare.



“In questo primo anno di attività, speriamo di raccogliere 100 tonnellate in un’area di sei dipartimenti tra Tolosa, Lunel e Perpignan. Siamo in particolare ben posizionati nelle zone rurali”, ha assicurato Jérôme Béviat, direttore dell’azienda, che ha rivolto un appello soprattutto ai professionisti della ristorazione, alle mense, agli ospedali ma anche ai comuni cittadini. Nella medesima area era già stato fatto un tentativo tre anni fa, ma non era andato a buon fine. Adesso la volontà è quella di riprovarci.



Oli da frittura per produrre biocarburanti: l’iniziativa in Francia

L’iniziativa di produrre biocarburanti con gli oli da frittura riciclati è entusiasmante secondo la Francia. Le stime prevedono che si possa sostituire, quasi a pari valore, 1 litro di gasolio con 1 litro di olio. Per il momento le normative del Paese impongono una semplice miscela dei due, con un contenuto variabile dal 7% al 30% di biocarburante a seconda della destinazione. In particolare, si possono generare il B10 e il B30. Ovviamente gli esperti hanno consigliato di evitare il fai da te per questo processo, dato che l’azienda Nadine Bourrel si occupa prima delle operazioni necessarie per renderlo possibile, tra cui quelle di filtraggio.



“Nella raccolta degli oli alimentari, la Francia è notevolmente indietro. Raccogliamo 400 g all’anno per abitante, mentre l’Italia supera i 5 kg”, ha affermato Guillain Picoty, esponente dell’omonimo gruppo, che è partner dell’azienda che si è fatta promotrice di questa iniziativa.