Sono cominciate le Olimpiadi di Parigi 2024 e noi abbiamo scoperto di avere un Presidente che è un vero olimpionico: ha capito che l’importante non è vincere, ma partecipare. Purché la partecipazione desti un bel po’ di interesse, e magari anche un po’ di consenso, certo un consenso forse un po’ precario, perché dopo le prime sconfitte i soliti superstiziosi potrebbero anche dire: “Caro presidente, forse alla sua età è meglio che stia a casa. La tonsillite di Sinner e i guai della nazionale, certo saranno un caso, ma…”.



Due che a Parigi non sono andati sono invece Putin e Zelensky, loro vogliono vincere, non partecipare. Costi quel che costi, e non solo sul piano economico. E poi in effetti alle Olimpiadi di Parigi sono state introdotte nuove discipline, come la break dance, lo skateboard e il gioco della Lippa (no forse questo no), ma non quella del tiro del missile o del lancio del drone. Per un paio di settimane le prime pagine dei quotidiani, e non solo quelli sportivi, saranno a contendersi con le notizie delle varie guerre in atto l’attenzione dei lettori.



Per carità, che ogni tanto ci si possa distrarre un po’. Visto che è periodo di ferie, forse non è neanche male. Ammettiamolo: certe imprese di certi sportivi ottenute con grande abnegazione hanno ancora molto da insegnare a tanti che credono in una vita facile che non richieda sacrifici.

Eppure, non posso dimenticare le migliaia di foto di giovani caduti esposte sul muro di S. Michele a Kiev. E neanche quelle – non esposte – che si trovano forse su qualche muro di Mosca o di San Pietroburgo.

Probabilmente tutti quei giovani avrebbero fatto a meno di avere anche quelle medaglie alla memoria ottenute dopo. Dopo…



Ci mancherebbe: se avrò tempo guarderò anch’io alla tv le imprese dei grandi eroi dello sport. Non c’è niente di male di godere anche di qualche vittoria che non sarà necessariamente nostra. Continuerò però al tempo stesso a pregare non per una semplice tregua olimpica, che pure sarebbe stata già qualcosa di significativo, ma per quella pace che è possibile anche prima di quella eterna.

Comunque viva le Olimpiadi, vinca il migliore. Purché non si metta di mezzo qualche arbitro venduto. E comprato.

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