Lasciamo ad altri il compito di sindacare se l’algerin* salit* sul ring ieri contro la poliziotta di Afragola aveva i requisiti ormonali per essere lì. A naso, se la decisione del CIO è stata affidata ai consulenti esterni ‘etici’ della WADA, tra cui una nostra connazionale, la probabilità che abbiano preso la decisione giusta è prossima allo zero, vista la incompatibilità acclarata tra la parola ‘etica’ e i passi compiuti negli ultimi anni dalla Agenzia mondiale antidoping.



Concentriamoci invece sulla nostra ragazza, Angela Carini, soprannominata ‘tigre’ per la grinta di guerriera nella boxe, arrivata a Parigi per onorare soprattutto la memoria del padre poliziotto, scomparso poche ore dopo il suo ritorno dalle Olimpiadi di Tokyo.

Ha detto di essersi messa i guantoni ieri contro l’atleta dell’Algeria per tirare fuori il meglio di sé: “le polemiche della vigilia non mi hanno mentalmente bloccata, volevo solo vincere!”.  Quando dopo 45 secondi ha preso un tremendo destro sul naso, si è rivolta al suo allenatore urlando “Non riesco a respirare, mi ha fatto malissimo!” e ha – metaforicamente – gettato la spugna, sanguinante, tra i commenti fuori luogo dei telecronisti della RAI.



“Non sono qui per giudicare o per dare giudizi. Io non sono nessuno per giudicare” ha commentato dopo il match. “Io semplicemente sono salita sul ring per lottare per il mio sogno. Non è avvenuto. Evidentemente Dio e mio padre non hanno voluto questo e io lo accetto. Per me quella di stasera non è una sconfitta. Semplicemente, mi sono arresa con maturità. Sono una donna matura. Il ring è la mia vita. Il mio non è un arrendersi, ma l’atto di maturità di fermarsi quando qualcosa non va.  Alla mia rivale auguro di arrivare fino in fondo e che possa essere felice”.

Ecco! Tutto questo è sufficiente a sventolare il nostro orgoglio, l’autentico italian pride: Angela Carini, una venticinquenne che parla coi guantoni, ma non prende a pugni la vita e– da vera donna ‘matura’ – augura alla sua rivale di essere felice. L’Olimpiade è a pezzi, ma lo spirito olimpico ha vinto. Grazie Angela!



 

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