Le Olimpiadi Tokyo 2020 si disputeranno totalmente a porte chiuse e di conseguenza non ci sarà il pubblico in nessuna delle gare dei Giochi che inizieranno con la cerimonia di apertura venerdì 23 luglio. Ne avevamo parlato già settimana scorsa, osservando che il Giappone sembrava intenzionato a prorogare lo stato d’emergenza: le ultime notizie confermano la criticità della situazione, dunque le Olimpiadi Tokyo 2020 a porte chiuse sono uno scenario ormai certo. Ad esempio, la città di Tokyo sarà in stato d’emergenza fino al 22 agosto per motivi sanitari e questo di fatto pone fine alle speranze degli abitanti locali (tra i quali a dire il vero proprio a causa del Covid molti sono contrari alla disputa delle Olimpiadi) di assistere come spettatori alle gare dei Giochi Olimpici – fermo restando che è già certezza da tempo il divieto per il pubblico internazionale. Nella capitale del Giappone i contagi da Coronavirus sono in aumento e il ministro per le Olimpiadi, Tamayo Marukawa, ha dato l’annuncio dopo averne discusso con gli organizzatori. Ad esempio, i casi ieri sono stati 920 mentre una settimana fa erano stati 714 i nuovi contagi da Covid-19, dunque un allentamento delle misure di sicurezza proprio in vista delle Olimpiadi è stato bocciato.



OLIMPIADI TOKYO 2020 A PORTE CHIUSE: STATO D’EMERGENZA IN GIAPPONE

Le Olimpiadi Tokyo 2020 si svolgeranno dunque interamente a porte chiuse e senza pubblico e tra misure di sicurezza drastiche. Non si fanno eccezioni per nessuno: anche il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, è già arrivato in Giappone proprio per osservare il previsto periodo di quarantena di tre giorni prima di cominciare tutte le attività in agenda. Il primo ministro Yoshihide Suga era stato chiarissimo: “Agiremo con la salvaguardia e sicurezza del popolo giapponese come nostra massima priorità”. L’associazione dei medici ha evidenziato che lo stato dei contagi a Tokyo non è migliorato e se le Olimpiadi avessero aumentato il flusso di visitatori il sistema sanitario avrebbe rischiato il collasso. A fare la differenza (in negativo) è il basso numero di giapponesi vaccinati: le percentuali sono molto più basse rispetto ad esempio all’Europa e agli Stati Uniti, di conseguenza saranno necessarie misure severe anche per gli spettatori nipponici. Già da marzo invece era stata presa la decisione di interdire gli spettatori internazionali, ora svanisce definitivamente la speranza di salvare almeno un accesso limitato di pubblico: un durissimo colpo dal punto di vista economico per i conti delle Olimpiadi Tokyo 2020.

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