“Rinviare le Olimpiadi è stata la cosa più giusta”: ne è convinto il presidente del CONI Giovanni Malagò, che ha commentato la decisione del CIO di rinviare Tokyo 2020 al 2021 nel corso di un’intervista che il presidente del Comitato Olimpico Italiano ha concesso al Corriere della Sera. Malagò dunque è sicuro che posticipare i Giochi Olimpici di Tokyo al 2021 fosse un passo obbligato e un messaggio forte nella lotta contro il Coronavirus. Se si spostano le Olimpiadi, l’evento più importante del mondo, ognuno è chiamato a fare la sua parte: “Serviva dare un messaggio chiaro e univoco, tenendo conto delle diverse situazioni. La posizione del governo giapponese, che controlla gli enti locali e il comitato organizzatore, gli aspetti contrattuali con le televisioni americane. Eppoi bisognava fare i conti con il convitato di pietra, cioè il virus”, ha spiegato Malagò, evidenziando che la salute delle persone va sempre al primo posto, a maggior ragione in un evento globale come le Olimpiadi.
OLIMPIADI TOKYO RINVIATE: QUALE NUOVA DATA?
Malagò chiarisce anche perché i Giochi non siano stati rinviati solo di qualche mese: “L’OMS ha rivestito un ruolo fondamentale: prima ci ha spiegato che i Giochi andavano rinviati e poi quali potevano essere i rischi di spostarli a ottobre“. Quanto alla nuova collocazione delle Olimpiadi di Tokyo nel corso del 2021, che è ancora da definire con precisione, il presidente del CONI ha definito “formula geniale” la soluzione del 2021 aperta “dal primo gennaio all’estate. Questo significa che se nel prossimo autunno la situazione si normalizzerà, e l’OMS desse il via libera, l’Olimpiade si potrebbe fare a fine maggio o a inizio giugno, in condizioni climatiche favorevoli e senza dover stravolgere altri grandi avvenimenti già in calendario”. Infine un accenno sui campionati di calcio: “L’organizzazione per statuto spetta alla Figc che poi si affida alla Lega. Il calcio, come l’Olimpiade, deve fare i conti con il virus. L’agenda la detta il Governo. E al momento non ci sono certezze”, chiude Malagò.