Lo stadio “Olimpico” intitolato a Paolo Rossi sarebbe una carezza da parte della città di Roma alla memoria dell’eroe dei Mondiali di Spagna 1982: lo afferma Federica Cappelletti, moglie del calciatore morto a 64 anni, la quale ha deciso di intervenire sulle colonne del quotidiano “La Repubblica” a seguito delle polemiche divampate quando si è diffusa la notizia di aggiungere il nome dell’ex bomber della Nazionale accanto alla denominazione storica dell’impianto sportivo capitolino, che ospita le partite casalinghe di Roma e Lazio.

“Tengo a sottolineare – ha puntualizzato la consorte di Pablito che Paolo in vita sua non ha mai chiesto, né preteso niente. È sempre stato uno fuori da tutto. L’idea dello stadio è partita da Rai Sport, dove Paolo aveva lavorato ed era apprezzato, poi è stata accolta da Gravina, presidente Figc, e da Infantino, presidente Fifa. Mi dispiace molto che si strumentalizzi il nome di Paolo, perché lui non può difendersi e ne avrebbe provato dolore”. L’idea dell’intitolazione è nata in base alla consapevolezza che lo stadio è dello Stato, quindi dell’Italia, ed è quello dove la Nazionale ha giocato di più: “Mi sembra che nell’82 anche i cittadini di Roma abbiano gioito per i successi dell’Italia trascinata da Rossi, che non era nato in città e che non giocava per una delle sue squadre – ha aggiunto Cappelletti –. Pieno rispetto per i club e le tifoserie, alle quali chiedo però lo stesso trattamento per la memoria di Paolo”.

STADIO OLIMPICO INTITOLATO A PAOLO ROSSI? LA MOGLIE: “SE DOBBIAMO ARRIVARE ALLE ARMI, ANCHE NO”

Nel prosieguo del suo intervento sulle colonne de “La Repubblica”, Federica Cappelletti ha poi osservato che il nome dello stadio sarebbe “Olimpico Paolo Rossi”, per un meraviglioso omaggio “che non cancella il passato e non fa ombra al futuro”. Il punto è che gli screzi e gli attacchi gratuiti dell’ultimo periodo non hanno ragion d’essere e, soprattutto, feriscono la memoria di un campione senza tempo e dei suoi cari: “Nessuno di noi della famiglia un giorno si è svegliato e ha detto ‘vogliamo l’Olimpico’. A leggere certe cose ci si resta male, in particolar modo perché Paolo era persona discreta, che non amava disturbare, né considerarsi importante”.

Federica Cappelletti ha poi reso noto di avere ricevuto numerosi messaggi di approvazione da parte di molti tifosi di Roma e Lazio, addirittura dagli ex calciatori Falcao e Zoff: “Paolo ha sofferto come un cane fino alla fine, lasciamolo riposare. Quello che non voglio è una guerra combattuta nel suo nome. Se dobbiamo arrivare alle armi, anche no. Le liti, le polemiche sono l’opposto di quello che era Paolo. Lui voleva unire non dividere, far provare gioia e rendere sereni tutti. Anche come uomo. Queste baruffe non gli rendono merito. Se c’è la voglia di dargli una carezza e di mostragli affetto grazie a tutti, altrimenti finisce qui”.