Olindo Romano è convinto della propria innocenza e che sia lui che la moglie Rosa Bazzi non siano realmente colpevoli della Strage di Erba. Negli scorsi mesi ha scelto persino di parlare per la prima volta in televisione, a distanza di dodici anni dall’arresto, a cui è seguita la condanna all’ergastolo in via definitiva. Le Iene hanno ascoltato le sue parole e sono pronte a condividerle anche questa sera, lunedì 5 agosto 2019, su Italia 1. Lo speciale Le Iene presentano: Rosa e Olindo, due innocenti all’ergastolo? ripercorrerà i momenti salienti delle interviste inedite rilasciate da entrambi i coniugi. “Bisognerebbe partire dall’analisi dei reperti rimasti”, dice invece Romano a Quarto Grado sicuro di aver sbagliato a fare quella confessione che convincerà giudici e opinione pubblica della sua piena colpevolezza.



OLINDO ROMANO, LE PAROLE DI AZOUZ MARZOUK

“Li sapevamo tramite i giornali e tramite le cose che vedevamo e leggevamo”, aggiunge inoltre spiegando come mai sia lui che la moglie fossero a conoscenza dei dettagli della Strage di Erba. Modalità e fatti che sarebbero stati persino suggeriti alla coppia durante gli interrogatori. Olindo Romano è considerato innocente almeno da una persona: Azouz Marzouk. Il tunisino che nella Strage di Erba ha perso il figlio Youssef e la moglie Raffaella Castagna, a sua volta indagato inizialmente come possibile sospettato, non ha dubbi sul fatto che il processo debba essere rivisto. Adesso anche Olindo e Rosa Bazzi chiedono che le prove vengano riviste in toto, che a distanza di tanti anni dal massacro possa emergere la loro verità.



I RICORDI POCO PRECISI

Non quindi quella appurata dai giudici nelle tre fasi di giudizio, ma quella rimasta inascoltata, che riguarda i punti oscuri della vicenda e le tante contraddizioni dette durante la confessione. La stessa che la coppia ritratterà subito dopo, ma che verrà accolta appieno dai tribunali. Imprecisioni che secondo la criminologa Ursula Franco sono spiegabili in modo semplice: la coppia non ricorda con esattezza quanto avvenuto quella notte, un’amnesia legata anche al tentativo iniziale di Rosa e Olindo di mentire per coprire il coniuge. “Il ritmo con cui si svolsero quei fatti ha impedito che nella loro memoria si formasse una traccia mnestica definitiva o secondaria”, specifica infatti la criminologa.

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