Il caso di Olindo Romano e Rosa Bazzi, entrambi condannati all’ergastolo per la strage di Erba, torna a rubare la scena. Da un anno a questa parte, ormai, sono molti quelli convinti fra avvocati, addetti ai lavori e opinionisti tv, che i due coniugi comaschi siano in realtà innocenti. Fra coloro che discolpano i due anche Azouz Marzouk, il padre del bimbo ucciso da Rosa e Olindo, che nelle scorse ore è uscito allo scoperto dicendo di essere pronto a dimostrare che la strage sia stata compiuta da altri. Olindo Romano per ribadire la questione ha scritto una lettera indirizzata a Marco Oliva, conduttore di Tele Lombardia, e pubblicata quest’oggi dal settimanale Oggi. “Sicuramente – un passaggio di quanto scrive l’uomo condannato per omicidio – rilascerò dichiarazioni e chissà che possa emergere la verità di quanto accaduto durante tutta la fase che va dal nostro arresto fino alla condanna, ovviamente con la speranza che possa emergere la nostra innocenza”.



OLINDO ROMANO, IN CARCERE COL CORONAVIRUS: “SONO IN CELLA DA SOLO…”

Il 17 giugno si terrà il nuovo dibattito per il processo in cui Azouz Marzouk viene accusato di calunnia, e lo storico avvocato della coppia di Erba, Fabio Schembri, ha detto a riguardo: “Olindo – dice il suo avvocato, Fabio Schembri – spiegherà una volta per tutte perché ha confessato il falso. A mio parere questo processo potrebbe essere un antipasto della nostra revisione”. Nella lettera spedita a Telelombardia Olindo parla anche della vita in cercare ai tempi del coronavirus: “Io personalmente sono in cella da solo – racconta – e quindi il pericolo è minore. Anche in cucina, che è grande, rispettiamo le distanze… La mia vita non è tanto cambiata con il coronavirus, continuo a lavorare e si può andare all’aria aperta…”. Ovviamente l’infezione da covid-19 ha obbligato anche i detenuti ad ulteriori restrizioni, a cominciare da un minor contatto con i propri parenti: “L’aspetto negativo – ha proseguito Olindo – è che a tutti i detenuti manca il contatto con i propri cari. Amo ancora Rosa? Continuo a volerle bene come sempre”. Tornando alla stage di Erba, Romano ha ribadito il proprio pensiero: “Sono sempre stato fiducioso che prima o poi si arriverà alla revisione del processo e che si riuscirà a fare emergere la nostra innocenza. Penso proprio che ci stiano ostacolando, lo capirebbe anche un bambino. Noi siamo innocenti e questo fa paura a qualcuno”.

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