Una vera e propria rivolta si è scatenata tra il personale della Banca Centrale Europea dopo che l’olio extravergine d’oliva non è stato più servito alle mense dell’Eurotower. La protesta si è placata solamente dopo che i ristoratori interni hanno acconsentito alle richieste di riportare in tavola le opzioni extravergini. Come spiega il quotidiano belga “Politico”, membri dello staff del forum interno della Banca Centrale a marzo hanno parlato di un calo della qualità dell’olio d’oliva servito all’ora di pranzo negli uffici dell’Eurotower e del Japan Center a Francoforte.
“Da poche settimane abbiamo l’olio Sansa” aveva riferito un membro dello staff, riferendosi all’olio di bassa qualità ottenuto dalla polpa di oliva. “Questo per me è assolutamente pazzesco” aveva proseguito. I dipendenti si sono lamentati anche del fatto che l’olio, nonostante la sua qualità inferiore, era più costoso. La colpa è stata attribuita al nuovo servizio di ristorazione, Aramark, introdotto dalla BCE lo scorso dicembre. A “Politico”, Aramark ha affermato che, sebbene i prezzi “potrebbero apparire significativamente più alti rispetto a prima”, le porzioni erano prezzate in base al peso in linea con un contratto con la BCE.
Olio extravergine d’oliva ripristinato alla mensa
Il prezzo dell’olio d’oliva è più che raddoppiato negli ultimi 12 mesi: è in gran parte dovuto alle estese siccità nelle principali regioni di coltivazione dell’Europa meridionale. “Sono qui per lottare per l’Europa e non per lottare per un ristorante a tre stelle sul posto di lavoro”, ha affermato a “Politico” un dipendente tedesco, mentre altri funzionari della Banca Centrale Europea, secondo il quotidiano quelli di provenienza “meridionale” (tra questi molto italiani), hanno affermato che gli interessi dell’Europa difficilmente possono essere tutelati con una dieta scadente.
Grazie all’intervento di un assistente senior dei servizi di struttura, l’olio extravergine è stato ripristinato nelle mense all’inizio di questo mese. “Lo staff è chiaramente un perdente in questa partita, spero che almeno la Bce abbia fatto qualche risparmio sostanziale sui nuovi appalti, altrimenti il processo decisionale sarebbe difficile da capire” ha affermato un altro membro dello staff. Un altro dipendente si è infuriato perché non potevano più tollerare il monopolio di Aramark, decidendo di comprare il pranzo in città piuttosto che mangiare alla mensa della Bce.