Dopo lo scandalo #MeToo arriva una nuova campagna, #MeTooInceste. La campagna è stata lanciata in Francia dall’associazione Nous Toutes per invitare le vittime a parlare di incesto. Tutto parte da Camille Kouchner, che ha pubblicato un libro-denuncia “La familia grande” contro il politologo Olivier Duhamel, marito della madre. La giurista, figlia del celebre Bernard Kouchner, ex ministro degli Affari esteri, Camille è cresciuta dopo il divorzio dei genitori con il fratello maggiore Julien, il gemello, la madre Evelyne Pisier (simbolo della sinistra francese ed ex compagna di Fidel Castro a Cuba) e il secondo marito di quest’ultima, Olivier Duhamel, che lei e i fratelli avevano come riferimento soprattutto dopo il suicidio dei nonni materni e l’alcolismo della mamma. Nel libro racconta degli abusi sessuali subiti oltre trent’anni fa dal fratello gemello, quando avevano 13 anni, a opera del patrigno. Dopo la pubblicazione del libro, il politologo e costituzionalista 70enne, che è stato deputato europeo socialista dal 1997 al 2004, si è dimesso dalla Fondation nazionale des Sciences politiques di cui era presidente.



OLIVIER DUHAMEL ACCUSATO ABUSI E INCESTO

La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta su Olivier Duhamel, anche se i fatti sono probabilmente caduti in prescrizione. Un procedimento in passato era stato aperto per gli stessi fatti, ma archiviato nel 2011. Le nuove indagini sono state affidate alla Brigata per la protezione dei minori (BPM) della direzione regionale della polizia giudiziaria (DRPJ) per chiarire i fatti, identificare ogni altra vittima potenziale e verificare l’eventuale prescrizione, ha spiegato il procuratore di Parigi, Remy Heitz. Ma sotto accusa c’è pure il clima di omertà e tolleranza che ha accompagnato le sue azioni. Ad esempio, l’ex ministra della Cultura Aurélie Filippetti nel 2019 aveva avvertito Frederic Mion, direttore di Sciences Po, riguardo le voci che giravano sul politologo, ma non vennero presi provvedimenti. Ma il dito viene puntato contro anche Elisabeth Guigou, ex ministro della Giustizia e presidente della nuova commissione sull’incesto, che si è dimessa pur non essendo stata citata nel libro. Ma era molto amica della famiglia e aveva frequentato la casa dove avvenivano le violenze. E nel libro si attaccano anche quei silenzi.

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