Una banda di hacker con base in India ha colpito aziende, funzionari governativi e giornalisti britannici. A rivelarlo il Sunday Times, che ha condotto una inchiesta insieme al Bureau of Investigative Journalism. Hanno avuto accesso al database della banda, che opera sotto il nome di WhiteInt, scoprendo la portata straordinaria di questi attacchi hacker, con intrecci anche con Qatar e Russia. I criminali hanno preso di mira le caselle di posta elettronica private di oltre 100 vittime per conto di investigatori non solo legati alla City di Londra, come avvocati britannici e clienti facoltosi, ma lavorano anche per Stati autocratici. Tra le vittime di questi attacchi hacker, ad esempio, anche alcuni personaggi che hanno espresso delle critiche sul Qatar e hanno minacciato di denunciare le malefatte dello Stato del Golfo prima dei Mondiali. A volte questa banda usa un software dannoso che prende il controllo delle telecamere e dei microfoni dei computer, consentendo loro di vedere e ascoltare le loro vittime.



Il giornale britannico parla, dunque, di una banda di hacker a pagamento a cui si intrecciano molte cospirazioni criminali. Questa indagine, basata su documenti trapelati e su un lavoro sotto copertura che è stato svolto in India, fa diverse rivelazioni. Ad esempio, il presidente della Svizzera e il suo vice sono stati presi di mira pochi giorni dopo aver incontrato Boris Johnson e Liz Truss a Downing Street per discutere delle sanzioni alla Russia. L’ex ministro britannico David Davis ha dichiarato al Sunday Times che la polizia dovrebbe riaprire le indagini sugli attacchi informatici contro i cittadini britannici, anche perché questa inchiesta giornalistica ha messo in luce come Londra sia diventata “il centro globale dell’hacking“.



TRA VITTIME HACKER INDIANI ANCHE PLATINI

Philip Hammond, ex Cancelliere dello Scacchiere, è stato hackerato mentre si occupava delle conseguenze dell’avvelenamento da novichok della Russia a Salisbury. Inoltre, un investigatore privato assunto da uno studio legale londinese che agisce per conto della Russia ha ordinato alla banda di prendere di mira un oligarca britannico in fuga dal presidente Vladimir Putin. La banda ha preso anche il controllo dei computer di politici, generali e diplomatici pakistani, intercettando le loro conversazioni private, apparentemente su ordine dei servizi segreti indiani. Ma non è finita qui: gli hacker hanno violato le caselle di posta elettronica di alcuni manager che lavorano in Formula 1, come Ruth Buscombe, responsabile britannico della strategia di gara del team Alfa Romeo, e Otmar Szafnauer, amministratore delegato del team Aston Martin. A proposito di sport, anche Michel Platini, ex capo del calcio europeo, è stato hackerato poco prima di dover parlare con la polizia francese delle accuse di corruzione relative alla Coppa del Mondo di quest’anno. Una fonte vicina alle indagini del Parquet National Financier (PNF), l’unità francese per l’applicazione dei reati gravi ed economici, ritiene che il Qatar fosse “ansioso” di scoprire cosa Platini si stesse preparando a dire quando sarebbe stato interrogato il mese successivo. Nel mirino, dicevamo, anche giornalisti: è stato scoperto anche l’ordine alla banda di hacker di colpire il redattore politico della BBC Chris Mason a maggio, tre settimane dopo l’annuncio della sua nomina.

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