Omar Confalonieri, si indaga nel passato dell’agente immobiliare arrestato per stupro

Gli inquirenti che indagano sul caso di Omar Confalonieri, l’agente immobiliare di Milano in carcere dallo scorso 5 novembre con l’accusa di aver narcotizzato una coppia di clienti e di aver stuprato la donna durante un incontro di lavoro, stanno scavando nel passato del 48enne. Il caso, che sarà affrontato questa sera nel corso della nuova puntata di Quarto Grado, presenterebbe diverse analogie con quanto accaduto alcuni anni fa. Al 2007, infatti, risalirebbe il primo caso segnalato a carico di Omar Confalonieri, insospettabile agente immobiliare.



A ripercorrere le tappe con le ultime novità ci ha pensato il Corriere della Sera, che è tornato ad oltre 13 anni fa ed a quando i carabinieri di Grumello del Monte si presentarono nell’appartamento di Confalonieri, a Cesano Maderno, sequestrando alcuni booster di Minias, potente sedativo per combattere l’insonnia grave. E’ possibile che l’agente immobiliare lo abbia usato mischiandolo ad un gelato servito poi ad un’amica che obbligò in seguito a sfilarsi l’intimo e indossare un abitino in maglia? Quel caso fu archiviato a Bergamo nel 2010 ed il reato di violenza sessuale prescritto. Tuttavia, sono ora i magistrati di Milano a volerci vedere chiaro dopo il suo arresto recente per una vicenda che con quella del 2007 vedrebbe molti punti in comune.



Il primo caso di violenza nel 2007: la ricostruzione

La donna di Grumello – all’epoca dei fatti 35enne – si era presentata in pronto soccorso su consiglio dei carabinieri dopo essersi svegliata con la mente annebbiata e semivestita. Ricordava solo di aver mangiato un gelato con l’allora compagna di Omar Confalonieri, sua amica, prima che entrambe si sentissero male. Secondo la ricostruzione in quel caso non vi fu un drink bensì un gelato, all’epoca “innaffiato” con gocce di Minias. La fidanzata dell’indagato finì distesa in uno stato di semi incoscienza sul divano di casa dell’amica che subì i medesimi effetti di torpore e annebbiamento della mente.



E’ possibile, come scrive Il Giorno, che Confalonieri abbia agito in due differenti momenti nell’arco di 20-25 minuti. Non si esclude che abbia agito approfittando dello stato di confusione della fidanzata o che sia andato via con la compagna salvo poi risalire in casa dell’allora 35enne con una scusa. Quanto accaduto in camera da letto è affidato a dei ricordi confusi della vittima che tuttavia, secondo il tampone del pronto soccorso di Calcinate non fu abusata. In quel caso però non furono ritenute sufficienti le prove e tutto finì archiviato. Eppure quasi in contemporanea, nel 2008, Confalonieri finì in carcere per abusi su una collega 18enne. Scontata la pena e seguito un percorso rieducativo, Confalonieri è stato riabilitato dal Tribunale di Milano nel 2013, almeno fino al nuovo drink a quanto pare accompagnato da un mix di sostanze narcotizzanti.