Omar Favaro si è difeso dalle accuse della procura di Ivrea, che nelle scorse settimane ha chiesto per lui il divieto di avvicinamento all’ex moglie a causa di una serie di maltrattamenti di cui sarebbe responsabile. L’uomo, condannato in passato per la strage di Novi Ligure, ha parlato di calunnie davanti ai giudici del tribunale del Riesame di Torino. «Non vedo mia figlia da gennaio, le accuse della mia ex moglie sono tutte calunnie. Mia figlia è stata manipolata dalla mamma». Stando a quanto riportato da La Stampa, i giudici si sono riservati la decisione, che è attesa tra qualche giorno. Il legale storico Lorenzo Repetti, che lo ha difeso appunto all’epoca del delitto di Novi Ligure, ha dichiarato: «Omar ha contestato tutte le accuse, evidenziando come da gennaio non vede la figlia con grande dispiacere. Abbiamo sottolineato come non via sia alcun presupposto di pericolo concreto attuale e al contempo evidenziato come alcuni elementi portati dall’accusa siano viziati da evidenti contraddizioni».



Nel corso dell’udienza, infatti, ha sottolineato che il suo assistito non riesce a incontrare la figlia anche se è stato disposto l’affidamento congiunto con la mediazione degli assistenti sociali e «una consulenza tecnica di ufficio abbia sottolineato che anche lui, come l’ex moglie, sia capace di genitorialità». La difesa di Omar Favaro ha anche depositato una documentazione «che corrobora le nostre argomentazioni».



“STRAGE DI NOVI LIGURE NON C’ENTRA NULLA”

L’ex moglie di Omar Favaro, invece, ha parlato agli inquirenti di un matrimonio tormentato da soprusi, intimidazioni e violenze, motivo per il quale la procura di Ivrea aveva chiesto il divieto di avvicinamento per l’uomo, ma un gip aveva dato parere contrario. Quindi, i pubblici ministeri hanno presentato ricorso al tribunale del Riesame di Torino, che si è riservato la decisione. In aula si è discusso anche del passato di Omar Favaro. A tal proposito, il difensore ha ribadito come «si tratti di un fatto di 22 anni fa che non ha alcuna attinenza con il tema in discussione». Favaro, ora quarantenne, ha scontato 14 anni di carcere per l’omicidio della mamma e del fratellino dell’allora fidanzata Erika Di Nardo. «Non vi è alcun elemento di contatto con una causa civile. E dispiace che il passato venga strumentalizzato, quasi come se da questo dipendesse la patente di credibilità delle dichiarazioni del mio assistito», ha aggiunto il legale di Omar Favaro.

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