Niente divieto di avvicinamento all’ex moglie e alla figlia per Omar Favaro, responsabile con Erika Nardo della strage di Novi Ligure avvenuto 22 anni fa, quando era minorenne. Il tribunale del Riesame di Torino ha, infatti, respinto l’appello della procura di Ivrea, nell’ambito del procedimento per presunti maltrattamenti e violenza sessuale. I giudici hanno accolto le argomentazioni dell’avvocato Lorenzo Repetti, che assiste Omar Favaro. Già il gip di Ivrea aveva respinto la richiesta di misura cautelare della procura, avanzata in particolare dal pm Ludovico Bosso, ritenendo che che non vi fossero i presupposti di attualità del pericolo e che il passato dell’uomo non potesse avere rilevanza.
Omar Favaro aveva sposato la donna nel 2017, ma da diversi mesi non ci vive più insieme. Al momento non si conoscono ancora le motivazioni dei giudici del Riesame a Torino. Durante l’udienza di discussione, Omar Favaro aveva preso la parola negando ogni accusa e definendo “calunniose” le accuse mosse nei suoi confronti.
RESPINTO RICORSO DELLA PROCURA DI IVREA
Nel corso dell’udienza di venerdì scorso, l’avvocato Lorenzo Repetti, legale di Omar Favaro, aveva rimarcato che il suo assistito non ha la possibilità di incontrare la figlia anche se è stato disposto l’affidamento congiunto con la mediazione degli assistenti sociali e “una consulenza tecnica di ufficio abbia sottolineato che anche lui, come l’ex moglie, sia capace di genitorialità“.
Invece, l’ex moglie aveva parlato di un matrimonio tormentato, caratterizzato da maltrattamenti, intimidazioni, percosse e soprusi. La procura di Ivrea aveva dunque chiesto per Omar Favaro il divieto di avvicinamento, ma il gip aveva dato parere contrario, così i pubblici ministeri avevano presentato l’appello al tribunale del Riesame di Torino, che lo ha respinto.