Noto alle cronache per il delitto di Novi Ligure, per il quale fu condannato con l’allora fidanzata Erika De Nardo (uccisero con 96 coltellate la madre della ragazza Susy Cassini e il fratellino Gianluca De Nardo), Omar Favaro torna sotto i riflettori. Dopo aver scontato la pena nel 2010, è indagato dalla procura di Ivrea per violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie, da cui si è separato. Gli episodi, secondo l’accusa, si sono verificati prima del 2022. Stando a quanto riportato da LaPresse, che cita fonti investigative, il caso è partito da alcune segnalazioni pubbliche e non, l’ex moglie è stata sentita solo in un secondo momento.



Omar Favaro avrebbe avuto solo pochi giorni fa notizia dell’apertura del procedimento, che risale agli scorsi mesi e non è legato a quello per la separazione conflittuale e l’affidamento della figlia. Oltre agli episodi inerenti all’ex moglie, ne vengono contestati altri in cui la figlia minorenne avrebbe assistito alle violenze. Dunque, il pm Lodovico Bosso, guidato dalla procuratrice capo Gabriella Viglione, ha chiesto il divieto di avvicinamento per l’uomo, respinto però dal gip, secondo cui non sussiste più “l’attualità del pericolo” perché la coppia si è separata. Ma su questa decisione è stato fatto appello, quindi ora il tribunale del Riesame di Torino deve valutare l’eventuale rischio che starebbe correndo l’ex moglie.

IL LEGALE DI OMAR FAVARO “ACCUSE INFONDATE”

I fatti per i quali è stato chiesto il divieto di avvicinamento, secondo quanto emerso dalla procura, sono “seri e importanti“. La procuratrice capo Gabriella Viglione ha precisato: “Dobbiamo sempre valutare l’insieme della situazione, anche i pregressi, in tutti i casi di questo tipo“. Secondo quanto riportato da Repubblica, che ha anticipato la notizia, Omar Favaro avrebbe abusato e maltrattato l’ex moglie con “minacce di morte, botte, soprusi fisici e psicologici“. Vengono citate anche alcune affermazioni dell’uomo, rivolte all’ex: “Ti sfregio con l’acido, ti mando su una sedia a rotelle“.

Sulla vicenda è intervenuto l’avvocato Lorenzo Repetti, legale che difese Omar Favaro anche dopo il delitto di Novi Ligure. Ai microfoni di LaPresse parla di “accuse infondate e strumentali nell’ottica di una causa civile di separazione giudiziale, pendente da oltre un anno al tribunale di Ivrea, nell’ambito di una conflittualità tra coniugi in cui si discute dell’affidamento della figlia minore“. Nell’ambito di questa causa, aggiunge il legale, “si è discusso di chi dovesse essere il genitore affidatario: prima la bimba fu affidata al padre, poi alla madre. È poi stata fatta una Ctu (consulenza tecnica d’ufficio, ndr) depositata a febbraio che dice che c’è capacità genitoriale di entrambi“.