L’artista Omar Hassan è stato protagonista nella puntata di oggi di “Trends&Celebrities”, trasmissione condotta su Rtl 102.5 da Francesco Fredella, Simone Palmieri e Jody Cecchetto. La sua storia è molto particolare ed è stata raccontata proprio oggi: ex pugile, a causa del diabete è stato costretto a lasciare il mondo dello sport per dedicarsi ai colori e all’arte. Una scelta certamente coraggiosa ma che è stato costretto a compiere per via di un problema di salute che lo ha colpito in giovane età.
“Detta così sembra sempre che sono Tyson che si è messo a fare i quadri”, ha commentato ironicamente l’ospite radiofonico, “in realtà io ho un percorso di studio alle spalle, ho fatto l’Accademia di belle arti. La mia ricerca artistica mi ha poi portato a trovare questa serie realizzata con i guantoni da boxe”. Lui si definisce “prima di tutto un artista professionista che ha unito quella che era la sua grande passione per lo sport di cui sono innamoratissimo”. Purtroppo però, pur essendo stato una promessa stessa del pugilato, a 19 anni a causa del diabete gli dissero che non avrebbe potuto proseguire una carriera agonistica.
Omar Hassan, la sua storia: oggi è un artista affermato
Parlando della sua situazione di salute, Omar Hassan ha definito il diabete di cui soffre una “cosa” fortunatamente gestibile e che “ti permette grazie a Dio di poter fare tutto quello che si vuole” nonostante qualche problematica. Oggi l’artista ha 34 anni ma non ha nascosto comunque le difficoltà di questa patologia: “Sono diabetico da 30 anni, abbiamo fatto un bel giro di boa”, ha aggiunto. Per questo 2022, a proposito di colori, quello che potrebbe rappresentarlo meglio è l’arancione, suo colore preferito.
Omar ha spiegato quali sono le sue prospettive future dal momento che vivere di arte non è sempre facilissimo: “Io per fortuna sono 10 anni che vivo dei miei quadri, quindi questo problema attuale è legato soprattutto nel non poter viaggiare, esporre in giro, diventa tutto complicato… spedire le opere, tutte le varie burocrazie con le dogane diventano complesse ma grazie a Dio riesco a lavorare e vivere dei miei quadri da quando ho iniziato”. Il suo modello di riferimento consiste nel voler tracciare il tempo, “una costante retorica che ci passa addosso ma che non puoi vedere concretamente. Cerco di lasciare una traccia del mio percorso perché l’arte è ciò che resterà di noi”.
Cosa pensa dell’arte digitale
Parlando della paura, Omar Hassan l’ha definita parte del gioco: “Credo che sia necessaria, ma la determinazione subentra immediatamente dopo. Io ho capito sin da subito che non avrei potuto fare altro che arte”, ha ammesso. Ma come si svolge, in concreto, la giornata di un artista? L’ospite di oggi ha spiegato il suo crono-programma: “Il mio è proprio grave nel senso che dormo malissimo con ore sfalsate, ma amo moltissimo la mattina presto. Mi sveglio alle 6 del mattino”, ha spiegato.
In merito all’arte digitale e agli Nft di cui si sente sempre più spesso parlare ha commentato in tono critico: “Non ne voglio neanche parlare perché ritengo che sia una bolla totale, gente che non sa cosa fare, solo soldi. Parliamo di arte!”. Da artista continua ad avere la mente aperta ma ciò che proprio non riesce ad entrare nelle sue corde: “Le opere d’arte si archiviano con un notaio, di un cartello, di una numerazione e un mercato, non c’è bisogno di un file”, ha aggiunto. E dunque, come e quando un’opera diventa d’arte? “Ogni opera d’arte per una questione di autenticità deve avere una dichiarazione di autenticità dell’artista, un certificato di autentica rilasciato a chi acquista l’opera e una scheda di archivio che poi viene ufficializzato con tanto di notaio e timbro”, ha spiegato Hassan. Questa procedura vale anche per gli artisti emergenti che vogliono lavorare in modo serio.